Sarà effettuata mercoledì prossimo, 3 giugno, l'autopsia sul corpo di Marco Ricci, il 47enne di Siena morto nello scontro tra due velivoli acrobatici nel cielo di Tortoreto (Teramo) poco prima dell'esibizione, poi annullata, delle Frecce Tricolori. Non è escluso che l'unico indagato per l'incidente, il pilota di 43 anni Luigi Wilmo Franceschetti, compagno di squadra di Ricci nel "Qbr Team", nomini un perito di fiducia. A effettuare l'autopsia sarà l'anatomopatologo Antonio Tombolini di Macerata.
Lo scontro è avvenuto in volo tra due aerei durante un'esibizione acrobatica e la domenica di festa finisce in tragedia. Sui cieli di Tortoreto, nel Teramano, un pilota è morto, un altro è sopravvissuto, illeso, riuscendo ad ammarare a pochi metri dalla riva, salvato poi da alcuni bagnanti. Ma, come raccontano i testimoni, poteva essere una strage: sul litorale di Tortoreto e, a poca distanza, su quello di Alba Adriatica, c'era folla. Tutti in attesa di assistere all'esibizione clou della giornata, quella delle Frecce Tricolori. Show subito annullato dopo il tragico incidente. Gli spettatori di Tortoreto si sono accorti subito dello scontro, in molti lo hanno fotografato e filmato. Ad Alba Adriatica invece hanno appreso solo dopo quanto accaduto, attraverso il passa parola. Dopo le 17, dai megafoni è arrivato solo un annuncio che la manifestazione era stata annullata.
L'incidente di volo intorno alle 16,30. In cielo, dopo l' esercitazione dimostrativa dell'elicottero della Polizia, è toccato al numero del team QBR, 'Quei Bravi Ragazzi', squadra sportiva dilettantistica che si era esercitata spesso, e anche venerdì scorso, sulla superficie dell'aeroclub di Sassuolo (Modena), come fa sapere il presidente Gianluca Vincenzi. Nella squadra, secondo il sito ufficiale www.qbrteam.it, Marco Ricci, Dimitri Paolacci, Ignazio Ingenito, Luigi Wilmo Franceschetti e Marco Grilli (riserva). A morire è stato Marco Ricci, 47 anni, di Siena. Da terra lo seguiva il figlio di 16 anni, anche lui appassionato di volo. Ricci con il figlio sarebbe partito ieri a bordo del velivolo dalla pista senese di Mensanello, già tristemente nota per l' incidente aereo del settembre scorso in cui perse la vita il proprietario della pista stessa, nonché amico di Marco Ricci. Il pilota morto era titolare di un bar e di una trattoria in città, a poca distanza da piazza del Campo. Sugli spalti delle autorità è stata resa nota anche la presenza della madre di Ricci. Illeso il suo collega Franceschetti. "Mi è entrato dentro", ha detto il 43enne di Brescia ai bagnanti, che lo hanno soccorso dopo l'ammaraggio proprio quasi sulla riva a Tortoreto.
I due piloti stavano eseguendo una figura detta 'volo a specchio', quando cioè un mezzo è in assetto normale e uno in assetto rovesciato. Poi l'impatto. Il mezzo di Ricci ha riportato la rottura di un'ala e il pilota è precipitato a picco, di muso, finendo sotto lo specchio d'acqua. Il suo corpo è stato recuperato dopo circa tre ore. L'operazione è stata resa difficoltosa per il fatto che il velivolo era adagiato sul fondale, a circa 4 metri di profondità, ma capovolto. Alcuni palloni gonfiabili hanno aiutato a sollevare di poco il mezzo per consentire il recupero, operato dai sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Teramo e la Guardia costiera e Capitaneria di Porto di Giulianova. Il corpo per l'autopsia, che verrà eseguita da Antonio Tombolini, di Macerata, è stato trasferito all'ospedale di Giulianova. Il sostituto procuratore di Teramo, Stefano Giovagnoni, ha aperto un'inchiesta e per il pilota superstite si ipotizza l'omicidio colposo. Altra inchiesta è stata aperta dall'Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo (Ansv). Per quanto riguarda i velivoli, ha detto l'Ansv, si tratta di 2 aerei autocostruiti. In particolare Van's RV7-RV8 di progettazione americana, informa l'Aereo Club d'Italia. Sulla pagina Facebook del team messaggi attoniti e sconcertati di amici e fan dei componenti del gruppo. Intanto gli spettatori raccontano: "ieri prove perfette", dice Armando Foschi di Pescara. "Una foto tragica", dice un'insegnante di Teramo, Paola Lanciaprima, che ha impresso l'attimo dell'impatto nel suo telefonino e poi "una forte puzza di nafta. Ho la pelle d'oca".