Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha partecipato all'Aquila, a quasi 10 anni dal terremoto, alla riapertura di una chiesa simbolo della città, Santa Maria del Suffragio, detta delle Anime Sante, la cui cupola crollo' in diretta tv nel 2009. Ad accogliere Mattarella una piazza piena con circa mille bambini, alcuni nati nel 2009. La chiesa è stata ristrutturata con un finanziamento congiunto dei governi francese e italiano.
Il lavoro più imponente ha riguardato la cupola completamente crollata per il sisma. Cupola che mantiene quella che i restauratori chiamano 'la cicatrice' è stato spiegato, che ricorda ciò che è successo. Dopo l'inno francese e italiano, Mattarella si è soffermato nella cappella della memoria dinanzi alla pietra dove sono incisi i nomi delle vittime del sisma e poi ha sfogliato il libro che contiene le foto delle vittime. All'apertura del portone della Chiesa i mille bambini hanno lanciato in aria i palloncini nero verdi, colori della città e simbolo di ricordo e di speranza.
Governo francese, Italia nazione sorella - "Italia e Francia nazioni sorelle la cui vicinanza si misura con una forza d'animo così particolare che ci porta a costruire insieme, consapevoli che senza l'altro non potremo andare lontano. E la ricostruzione della Chiesa di Santa Maria del Suffragio è il più bel simbolo della nostra amicizia", ha detto la ministra francese degli Affari Europei, Nathalie Loiseau.
Un bimbo di 9 anni: 'Felice, la mia città rinasce' - "Quando sono volati i palloncini nero verdi nel cielo mi sono emozionato. Ho pensato alla mia città che rinasce, e sono molto felice perché io all'Aquila voglio rimanere e vivere, nella speranza, che il terremoto non arrivi più". Davide, 9 anni, è tra i 1.100 bambini, nati tra il 2009 e il 2010, che in piazza Duomo hanno acclamato Mattarella.
Il sindaco dell'Aquila: speranza non più lacrime - "Il terremoto ha fatto scempio di vita e di memoria, ci ha insegnato la precarietà, ha messo a dura prova il tessuto economico ma, oggi, al centro, una vitalità inaspettata. I bambini qui non sono più figli del terremoto ma rappresentano la speranza". Così il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, con commozione, nel suo discorso davanti al presidente della Repubblica.
Cialente: ricostruzione pubblica non cammina - Commosso, ma anche determinato nel ribadire che per la ricostruzione c'è ancora molto da fare. Massimo Cialente, l'ex sindaco dell'Aquila, in prima linea nei giorni del terremoto da primo cittadino, riconosce comunque l'importanza della giornata di oggi. "La Chiesa delle Anime Sante - ha spiegato Cialente - è stato il simbolo del terremoto. Io ricordo tutte le televisioni del mondo riprendere da qui quello che accadeva in quei giorni. Questa giornata mi rende lieto da una parte, ma dall'altra parte mi lascia anche una rabbia terribile perché la ricostruzione pubblica in Italia non è possibile farla. Abbiamo dei tempi incredibili, per cui se vedete il centro storico, qualitativamente anche in sicurezza, paga la mancata ricostruzione pubblica che proprio non cammina rispetto a quella privata. Io credo che per anni ancora avremo questo sorriso della città - ha aggiunto - con questa mancanza di alcuni denti che sono i nostri edifici. La ricostruzione stenta perché la legge italiana, per quanto riguarda gli appalti pubblici rende impossibile andare avanti. Abbiamo 150 miliardi di opere pubbliche ferme nel nostro Paese".
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