"Grazie al duro lavoro fatto al Mit in questi ultimi giorni, e nonostante tantissimi ostacoli, ho firmato i decreti grazie ai quali, nel 2019, non scatterà nemmeno un centesimo di aumenti dei pedaggi sul 90% delle autostrade italiane". Lo scrive su Fb il ministro Danilo Toninelli, sottolineando che "nella maggior parte dei casi l'assenza di rincari è il risultato di una fruttuosa interlocuzione con i concessionari autostradali".
"Laddove l'accordo non si è raggiunto, come nel caso di Strada dei Parchi, che gestisce le arcinote A24-A25 - scrive ancora Toninelli - abbiamo agito emanando comunque l'apposito decreto di sterilizzazione degli esorbitanti rincari per gli utenti". Per il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti "siamo di fronte a un risultato di cui vado molto fiero, un traguardo importante del Governo del cambiamento a favore dei cittadini, di tutti noi. Questo è quanto abbiamo fatto ereditando gli errori del passato. Per il futuro invece prevediamo pedaggi più bassi perché direttamente collegati con gli investimenti effettivi e non più presunti da parte dei concessionari. Una norma che abbiamo inserito nel decreto Genova e che è già legge. La rivoluzione è iniziata. Vi auguro dunque, e auguro a tutti noi, un 2019 ricco di tante altre grandi vittorie, sempre a favore dei cittadini onesti".
Strada dei Parchi, concessionaria delle autostrade A24 e A25, blocca di propria iniziativa gli aumenti dei pedaggi, di circa il 19%, che sarebbero scattati a mezzanotte. Lo rende noto la stessa azienda che ha deciso "nonostante l'incomprensibile posizione di Anas". La società ha deciso di sospendere gli aumenti dei pedaggi approvati dal Governo a fine 2017 e quelli previsti dalla Convenzione vigente per il 2019. L'intesa per la 'sterilizzazione' degli aumenti trovata con il Mit è saltata per opposizione dell'Anas. "Strada dei Parchi, società concessionaria delle autostrade A24 e A25 - si legge in una nota - nel prendere atto con rammarico delle ingiustificate pretese di Anas, che esige un tasso di interesse del 6% annuo al posto del tasso legale del 2% sulle rate posticipate 2018 e 2019 dovute quale prezzo della concessione, pretese reiterate nonostante gli inviti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti suo controllante, comunica agli utenti che a partire dalla mezzanotte di oggi e fino a quando il Governo non troverà un'adeguata soluzione normativa, ha deciso di sospendere gli aumenti dei pedaggi di A24 e A25 approvati dal Governo alla fine del 2017 e quelli previsti dalla Convenzione vigente per il 2019. Strada dei Parchi si dice fiduciosa che il MIT possa mettere al più presto la Concessionaria di A24 A25 e A25 nella possibilità di sottoscrivere il nuovo 'Piano economico e finanziario', in modo da affrontare in via definitiva la questione degli adeguamenti tariffari". Oggi il cda dell'Anas "ha deliberato di avviare una negoziazione" anche con il Mit per "differire le rate 2017 e 2018 dovute da Strade dei Parchi per il corrispettivo della concessione, nonostante l'articolato e annoso contenzioso in essere". E' quanto si legge in una nota. La scelta arriva "in considerazione del significativo impatto sociale della iniziativa, rivolta primariamente alla tutela dell'interesse pubblico a mitigare un significativo incremento tariffario a partire dal 2019".
Intanto oggi si è svolto un sit dei sindaci all'Aquila. "Gli aumenti dei pedaggi autostradali saranno un colpo mortale per i nostri territori, non ci fermeremo a questo presidio, la lotta andrà avanti, dal primo dell'anno". Sit-in di una cinquantina di amministratori di Lazio e Abruzzo, tra cui molti sindaci, al casello L'Aquila ovest dell'A24 per protesta contro gli aumenti, circa il 19%, dei pedaggi sulle autostrade A24 e A25, non ancora bloccati dal ministero per Infrastrutture e Trasporti.
I manifestanti hanno bloccato alcuni minuti il casello. "Non ci fermeremo a questo presidio, la lotta andrà avanti, a partire da domani" ha urlato al megafono il sindaco di Carsoli (L'Aquila) Velia Nazzaro, una dei promotori della mobilitazione scattata a inizio anno dopo l'aumento di circa il 13%.