L'Abruzzo nel 2018 ha recuperato quasi 8mila occupati rispetto al 2017, ma non riesce a riprendere i numeri degli anni precedenti la crisi economica.
Questo il dato saliente su cui si è discusso presso la sede regionale della Cisl Abruzzo, alla presenza del professore Pino Mauro, economista e docente dell'Università D'Annunzio. "C'è un segnale incoraggiante perché l'occupazione cresce di 8 mila unità con una percentuale dell'1,4% che rappresenta un dato al di sopra di quello nazionale. Questo è il dato confortante, ma all'interno però dell'occupazione vi sono settori che crescono di più - ha detto Mauro - e altri che viceversa perdono occupati. Il manifatturiero dopo la grande spinta avuta negli anni precedenti, registra qualche segnale di sofferenza.
Viceversa crescono il settore delle costruzioni e dei servizi. Se noi però prendiamo nel complesso l'intero complesso occupazionale e lo confrontiamo con la fase pre crisi e cioè a dieci anni prima, ancora mancano all'appello 12 mila posti di lavoro".
Il segretario interregionale della CISL Abruzzo-Molise Leo Malandra si rivolge alla Regione Abruzzo: "Il quadro della nostra regione è ancora negativo dal punto di vista occupazionale perché non riusciamo ancora a raggiungere i livelli del 2008, e questo ci pone il tema che l'Abruzzo non può più attendere. Vi sono programmazioni già predisposte alle quali il presidente Marsilio vuole dare un aggiornamento immediato. Ci fa piacere aver sentito nel suo discorso programmatico che vuole creare tutte le condizioni per la partecipazione del sindacato e delle associazioni di categoria a riaggiornare la politica complessiva del nostro Abruzzo, e da questo punto di vista noi siamo disponibili al confronto, ma chiaramente l'Abruzzo non può più attendere".
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