Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è all'Aquila per assistere alle cerimonie che daranno, nel decennale del sisma che ha sconvolto il capoluogo abruzzese, il via all'anno scolastico davanti alla scuola primaria Mariele Ventre dell'Aquila.
"Questa scuola - ha detto - è un simbolo non ha mai smesso di funzionare, neppure nei giorni più drammatici e oggi rappresenta un desiderio di uscire dalla provvisorietà e ricostruire il senso di comunità. Le pubbliche Istituzioni sono tenute a sostenere la ricostruzione e devono rispettare gli impegni presi anche con le altre comunità colpite dal sisma negli anni recenti. La mobilità sociale oggi si è arenata: la scuola può farla ripartire, arrecando giustizia e sviluppo. La scuola per tutti - ha proseguito il Capo dello Stato tra gli applausi degli studenti - è una grande conquista democratica, iscritta nella nostra Costituzione. La scuola è levatrice di libertà. Proprio il suo carattere universale e la visione unitaria dell'impegno educativo costituiscono gli anticorpi dell'omologazione e della prepotenza: per questo non possiamo rassegnarci a discriminazioni che derivano da diversità di ceti sociali o da svantaggiate condizioni economiche. I ragazzi - ha proseguito il Presidente - hanno diritto di sperare che i loro progetti migliori potranno realizzarsi. La scuola è il terreno dove coltivare questi progetti, e farli crescere. Il pensiero corre a quel ragazzino di quattordici anni, che veniva dal Mali, che aveva attraversato il deserto ed è annegato in un naufragio nel Mediterraneo. Quando ne hanno ritrovato il corpo, si è scoperto che aveva cucito, nel vestito, la sua pagella. La proteggeva come la sua carta di identità, e la sua speranza''
All'evento sono intervenuti circa mille studenti in rappresentanza di 350 istituti di tutta Italia.
Per il ministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti, "è inaccettabile che dopo dieci anni non si sia ripartiti soprattutto nel contesto scolastico, quindi ho chiesto una totale inversione di tendenza, un cambio di passo. La nostra presenza qui - ha spiegato il ministro Fioramonti - è una testimonianza di vicinanza e anche una testimonianza di responsabilità, perché dopo dieci anni, diciamocelo chiaramente, le parole non contano più. E' anche vero che la difficoltà nella ricostruzione prevede molti livelli di governance coinvolti quindi non c'è una responsabilità di qualcuno in particolare però resta il fatto che una persona seria dopo dieci anni non può fare altro che evitare troppe parole, ascoltare e prendersi la responsabilità di cambiare le cose".
"È un'esperienza irripetibile quella che vi accingete a fare - ha detto Fioramonti ai ragazzi - della cui importanza sarete consapevoli solo una volta che ve ne sarete allontanati. Non sprecatela. Non credete agli slogan commerciali: il mondo non è contenuto in uno smartphone, una app non può risolvere tutti i vostri problemi, i social non sostituiscono la vita che c'è in una piazza o in una classe, sono soltanto un loro pallido e freddo surrogato. Scegliete di essere protagonisti e non spettatori delle vostre vite. Lasciatemi in questo contesto - ha proseguito - dedicare un saluto particolare anche alle scuole liguri coinvolte dal cedimento del Ponte Morandi, che oggi riaprono beneficiando di un Piano Emergenza che garantisce la mobilità degli studenti coinvolti dalle conseguenze del crollo. Riaprire una scuola non significa solo ricostruire lo spazio in cui trascorrerete gli anni importantissimi della vostra formazione, ma vuol dire restituire a una comunità uno straordinario presidio di libertà e futuro. Se la scuola è, come è, la fotografia dell'Italia che saremo, non possiamo che dedicarle tutte le risorse che occorrono. È il miglior investimento che abbiamo e la nostra miglior chance per il futuro. È per questo che come Ministro mi sono impegnato a trovare al più presto, a partire dalla prossima legge di bilancio, le risorse aggiuntive necessarie a ripristinare i livelli di spesa del 2008".