"Regioni ed enti locali devono adeguarsi alle nome che il Governo ha legittimamente emanato: la decretazione delle ordinanze dei presidenti delle Regioni, erroneamente definiti governatori (quelli erano i vicerè del '500) non può che confermare i provvedimenti del governo o addirittura emanare disposizioni ancora più restrittive perché il bene superiore in questo momento è la salute pubblica".
Così Carlo di Marco, costituzionalista abruzzese, docente di diritto pubblico alla università di Teramo, sul fenomeno emerso in questa emergenza coronavirus sulle ordinanze dei presidenti delle Regioni contrarie ai principi dei Dpcm nazionali. "Non possono essere privilegiati gli interessi di qualche categoria di cittadini che in questo momento ha maggiore pressione sulle Amministrazioni di determinate regioni - continua -. Questa pletora di ordinanze non nel senso indicato dal Governo nazionale deve andare in una unica direzione".
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