Un progetto immediato e unitario
per rilanciare il tessuto industriale, occupazionale e sociale
della provincia di Teramo. E' quanto chiedono le segreterie
provinciale di Cgil, Cisl e Uil che si sono ritrovate in piazza
per evidenziare come la crisi, acuita dall'emergenza Covid,
richieda risposte immediate con il coinvolgimento di tutti gli
attori economici e sociali. A snocciolare i dati di una
provincia che già prima faceva registrare il reddito pro-capite
più basso d'Abruzzo (in media 20.926 euro), un reddito da
pensione medio inferiore a quello regionale (944 euro) e un
numero di occupati scesi da 124.329 a 122.627, è stato il
segretario della Cisl Fabio Benintendi. In questi mesi nel
Teramano sono state presentate oltre 81mila richieste di
sostegno, di cui 699 domande per il fondo di integrazione
salariale (7.674 lavoratori interessati), 31.261 domande per il
bonus destinato ai lavoratori autonomi, 2.987 domande di cassa
integrazione in deroga (6.792 lavoratori) e 3.489 domande per la
cig ordinaria, per 34.541 lavoratori
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