"Le imprese, ed in particolare
quelle più piccole, hanno sopportato con senso di responsabilità
limitazioni durissime alla loro attività, ed ora altre
restrizioni non sarebbero state davvero immaginabili. Ma adesso,
per gestire una nuova situazione di emergenza in cui la salute
dei cittadini e la sopravvivenza delle attività economiche
devono andare di pari passo, servono coesione sociale e
confronto istituzionale permanente". Lo afferma il direttore
della Cna di Chieti, Letizia Scastiglia.
L'associazione artigiana fa appello alle principali
istituzioni locali, sindaci in testa, "perché sia rafforzato il
confronto con le associazioni d'impresa e i gruppi di interesse,
in modo da valutare con il consenso più ampio le possibili
misure da adottare alla luce delle nuove scelte affidate dal
Governo proprio alle amministrazioni locali".
"Il rispetto delle regole da parte di tutti - prosegue - deve
diventare la logica cui ispirare le prossime settimane. In un
territorio su cui insistono numerosi centri urbani, al cui
interno vivono migliaia di piccole imprese artigiane e del
commercio, di servizi alla persona e della ristorazione, non è
possibile immaginare che decisioni così importanti siano assunte
all'interno delle chiuse stanze dei sindaci. In questo senso,
l'avvio di un confronto permanente con le associazioni di
categoria aiuterebbe a monitorare le emergenze, fronteggiarle
con più efficacia, valutare le criticità presenti nelle diverse
realtà locali, comunicare con più rapidità e capillarità con
migliaia di attività".
"Pensiamo che questo metodo - conclude Scastiglia - vada
sperimentato innanzi tutto nella città capoluogo, Chieti, dove
si è insediato un nuovo governo cui chiediamo di usare questa
emergenza come banco di prova per rafforzare il confronto con le
forze sociali cittadine. Ma lo stesso va fatto anche a Lanciano,
Vasto, Ortona, San Salvo, Francavilla e in tutti quei centri
medio-grandi di cui il territorio del Chietino è ricco: "Perché
di sicuro le micro imprese non possono sopportare nuove
limitazioni insensate alle loro attività, e ogni scelta deve
essere ponderata e valutata con il consenso e la condivisione
delle forze sociali che ne sono destinatarie".
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