Tornano a soffiare venti di polemica sulla questione delle piscine Le Naiadi di Pescara. I rappresentanti della Asd Gollum Climbing e la Asd Club Aquatico, soci della Ati Naiadi 2020, rappresentate da Riccardo Fustinoni vicepresidente Naiadi 2020 (Club Aquatico Pescara) e da Serena Dante consigliere Naiadi 2020 (Gollum Climbing), in una nota esprimono "profonda lontananza dalle modalità operative poste in essere e si dissociano dalle politiche strumentali puramente personali messe in atto dal dg Nazzareno Di Matteo, perché mai condivise all'interno della compagine sociale in totale sprezzo delle regole più elementari di buona conduzione di una azienda e nel rispetto dei soci stessi, chiedendo alla Regione Abruzzo di non prendere in alcun caso in considerazione eventuali proposte di proroghe".
Riferendosi alla gestione del Di Matteo i due soci Ati parlano di una "espressione unilaterale di una direzione scarsamente presente nell'impianto e presente invece con assoluta ed assidua partecipazione nei mezzi stampa, social e in ogni occasione di personale visibilità. In questi mesi cruciali per il futuro dello sport ed in particolare di quello agonistico, Le Naiadi sono l'unico impianto natatorio chiuso e la decisione è stata presa senza minimamente interpellare il consiglio direttivo 'Naiadi 2020' che per statuto è il solo organo competente a prendere certe decisioni fondamentali per la compagine che ricordiamo, ha vinto un bando di natura provvisoria allo scopo di garantire continuità ad utenti e sport agonistici".
"In particolare - si prosegue nella nota - si rileva il totale disinteresse del direttore per gli atleti agonisti pescaresi, tanto che l'associazione Gollum (socio della compagine Naiadi 2020) ha dovuto interessare la Regione che è fermamente intervenuta per garantire la prosecuzione degli allenamenti degli atleti di interesse nazionale quasi obbligando il dg a consentirne la ripresa e il totale disinteresse dello stesso Di Matteo a mantenere aperta la porzione di impianto necessaria allo svolgimento delle attività di preparazione di circa 600 atleti del settore natatorio". I due soci Ati che sostengono come le chiusure dell'ultimo anno abbiano danneggiato gli atleti agonisti, le associazioni ma anche i lavoratori concludono dicendo di essere "comunque estremamente fiduciosi dell'attenzione che la Regione Abruzzo ha sempre posto nei riguardi di questa struttura, in modo che il fiore all'occhiello della città di Pescara e dello sport natatorio nazionale ed internazionale possa in breve ritrovare i fasti del passato"
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