Il tribunale del Riesame di
Chieti ha respinto la richiesta di dissequestro dell'impianto
industriale della Esplodenti Sabino a Casalbordino (Chieti)
proposto dalla proprietà. Il 21 dicembre 2020 un'esplosione
all'interno di uno dei manufatti provocò la morte di tre operai.
La procura di Vasto (Chieti) ha aperto un fascicolo e iscritto
sul registro degli indagati titolari e funzionari della società
che si occupa di smaltimento di materiale esplodente di varia
origine, anche bellica, disponendo poi il sequestro probatorio
dell'impianto anche per reati ambientali e amministrativi.
Successivamente alla tragedia la Prefettura di Chieti aveva
sospeso le licenze.
Il Riesame chietino ha bocciato il dissequestro spiegando,
tra le altre cose, che "l'impianto industriale risulta essere
pienamente funzionante, con conseguente concretizzazione del
rischio di reiterazione delle condotte delittuose in questione".
Nelle scorse settimane la vicenda era ritornata alla luce dopo
le proteste dei lavoratori della fabbrica che avevano chiesto di
poter tornare al lavoro con una protesta in piazza davanti alla
procura vastese: successivamente erano stati avviati i
provvedimenti per concedere la cassa integrazione agli operai.
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