Settantacinque anni più uno: è
condensato in questa formula il senso dell'evento che ha visto
protagonista il Gruppo Scout Agesci L'Aquila 2. Un motto posto
in evidenza sulle cartoline celebrative, realizzate dai ragazzi
del gruppo, che per l'occasione sono state timbrate con lo
speciale annullo filatelico concesso da Poste Italiane. Un
compleanno diverso, posticipato lo scorso anno nella speranza
che la pandemia allentasse la sua morsa, fortemente voluto
quest'anno con la coscienza che la memoria vada preservata a
costo di sacrificare la festa e privilegiare la celebrazione. La
manifestazione è stata condotta dai capi gruppo Davide Di
Battista e Lorena Tennina.
L'Aquila 2 è una realtà di circa cento ragazzi e una ventina
di educatori che svolge la propria attività all'interno
dell'Oratorio Salesiano dell'Aquila, ed è proprio qui che si
sono tenute le celebrazioni dell'anniversario, a testimonianza
di una relazione che perdura dalla fondazione del gruppo. L'11
novembre 1945, infatti, i giovani fondatori del gruppo Vinicio
Iorio, Antonio Villani, Fausto Trecco, Vittorio Tracanna e
Fabrizio Pica-Alfieri, iniziano le attività del gruppo ASCI AQ2
(Associazione Scout Cattolici Italiani). Nel 1966 alcune
ragazze, tra cui le sorelle dei ragazzi già scout, danno vita
all'AGI AQ1 (Associazione Guide Italiane). La fusione della
componente maschile e femminile arriverà nel 1974, sull'onda
delle rivoluzioni sociali all'ora corso, con la nascita a
livello nazionale dell'AGESCI (Associazione Guide e Scouts
Cattolici Italiani).
"Momenti come quello di oggi - ha detto il sindaco Biondi -
ridanno speranza alla città in questo periodo difficile. I
ragazzi sono quelli che hanno pagato il prezzo più alto in
questa pandemia e vedere la loro gioia è testimonianza del buon
lavoro fatto all'Aquila dagli scout". Il cardinale Petrocchi ha
sottolineato, durante la messa, la necessità per i giovani e per
le associazioni cattoliche in particolare di allineare la
propria vita all'esempio di Cristo. Padre Del Riccio ha parlato
del rapporto capo-ragazzo e dell'importanza educativa della vita
all'aperto: "Siamo diventati protagonisti della nostra crescita
perché un adulto, un capo, ha creduto in noi".
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