I sindacati lanciano l'allarme sulla situazione dell'impianto sportivo Le Naiadi di Pescara nei giorni in cui le piscine possono tornare ad aprire. Intanto i lavoratori, riuniti in assemblea lo scorso 14 maggio, hanno deciso di aprire una fase di mobilitazione permanente per sensibilizzare tutte le parti in causa e chiedere alle istituzioni di trovare un modo per assicurare l'immediata riapertura del centro sportivo, unica soluzione per garantire una prospettiva a quanti operano e lavorano al suo interno. Sono infatti trascorsi più di due mesi dal 15 marzo, data in cui il Consiglio comunale straordinario di Pescara impegnava il sindaco e l'intera Giunta sia al trasferimento immediato della gestione temporanea dell'impianto sportivo dalla Regione Abruzzo al Comune di Pescara sia alla salvaguardia integrale dei livelli occupazionali utilizzati per il funzionamento della struttura nell'ultimo quinquennio. "A più di due mesi da quella data, i cancelli delle Naiadi - dichiarano Slc Cgil e Fisascat Cisl - continuano a rimanere chiusi, continuiamo ad assistere a un vero e proprio balletto delle responsabilità sulla riapertura. Nel dibattito pubblico sembra quasi smarrito il ruolo che riveste la struttura da un punto di vista sociale ed economico e ora più che mai assume rilevanza il problema legato all'occupazione impegnata nel Centro Sportivo. Stando alle attuali disposizioni governative, il 15 maggio doveva essere la data delle riaperture al pubblico delle piscine all'aperto, oggi anche questo obiettivo risulta miseramente sfumato per le Naiadi. È chiara la responsabilità di tutte le parti in causa: quella di non essere riusciti a individuare una soluzione in grado di rispondere all'emergenza e dare prospettive al Centro Sportivo e ai suoi lavoratori. Dopo quasi due anni dal bando pubblico che ha assegnato la gestione provvisoria, nulla è cambiato. Siamo ancora in attesa di capire se esiste - concludono i sindacati - un progetto di rilancio".
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