Il Tribunale di Pescara ha
dichiarato il fallimento della Società delle Terme s.r.l. che
fino all'anno scorso ha gestito le Terme di Caramanico
(Pescara), nominando contestualmente due curatori fallimentari.
Si riparte da zero, dunque, per far tornare a nuova vita una
struttura che per decenni ha rappresentato un fiore
all'occhiello per la cura e il turismo in Abruzzo ed è ormai
ferma da oltre un anno.
L'istanza di fallimento era stata presentata dal
commercialista pescarese Guglielmo Lancasteri, amministratore
giudiziario della società, dopo l'autorizzazione ricevuta, con
provvedimento del 19 agosto scorso, dal Tribunale di L'Aquila -
Sezione specializzata in materia di impresa. Il giudice
delegato, Elio Bongrazio, aveva poi fissato l'udienza
prefallimentare al 23 settembre, seguita da quella del 12
ottobre scorso - davanti alla dottoressa Domenica Capezzera -
nella quale Lancasteri ha reiterato la richiesta di fallimento,
anche alla luce della produzione documentale dell'Agenzia delle
Entrate che evidenziava un debito della società superiore ai 5
milioni di euro. Con sentenza del 14 ottobre, notificata oggi,
il Tribunale di Pescara dichiara quindi il fallimento della
Società delle Terme s.r.l. e nomina curatori fallimentari
l'avvocato Carlo Del Torto e il dottor Michele Pomponio che
avranno il compito di cercare, tramite gara, e poi individuare
imprese interessate a prendere in mano lo stabilimento termale e
le importanti strutture alberghiere annesse.
Con l'esercizio provvisorio o l'affitto dell'impresa è
previsto che il Tribunale pubblichi un bando per individuare
imprenditori in grado di far ripartire il complesso. Almeno
quattro le tipologie di azienda che potrebbero essere
interessate alla gestione di una struttura che aveva 11
dipendenti e si avvaleva di oltre 150 stagionali, senza
calcolare l'indotto e l'impatto sull'intero territorio
abruzzese: imprese dei settori terme, riabilitazione sanitaria,
alberghiero, industria chimica e cosmetica.
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