"Continuiamo la lotta per la salvaguardia dei Tribunali minori d'Abruzzo. Chiediamo di rivedere la riforma della geografia giudiziaria e già nella legge di bilancio sarà possibile inserire la norma con la relativa copertura, senza attendere il milleproroghe. Per questo chiediamo ai parlamentari abruzzesi di adoperarsi e lavorare all'interno dei propri partiti per evitare la chiusura dei presidi di giustizia di Avezzano, Sulmona, Vasto e Lanciano.
Speriamo di poter risolvere la vicenda positivamente". Lo ha detto il presidente della Giunta regionale d'Abruzzo Marco Marsilio, intervenendo questa mattina ad Avezzano (L'Aquila), nella sala Montessori, a un incontro al quale hanno partecipato anche il presidente del Consiglio regionale d'Abruzzo Lorenzo Sospiri, i parlamentari abruzzesi, i sindaci delle quattro città interessate e i rappresentati dei rispettivi consigli dell'ordine degli avvocati.
"Il taglio, ci dicono - ha aggiunto Marsilio - avviene secondo una logica di carattere economico per attuare una politica di risparmio sui costi della giustizia. Se non è una ragione economica, però, ci facciano capire qual è. Sul piano dell'efficienza i tribunali minori abruzzesi dimostrano di essere tra i più efficienti d'Italia. Qui non si accumulano troppe cause, si smaltiscono con efficienza e si riesce a dare risposta di giustizia ai cittadini in tempo ragionevole. Se dovesse ancora trattarsi di una questione economica abbiamo già assicurato che siamo pronti a farcene carico. La soluzione ora va cercata nelle commissioni in Parlamento con l'approvazione degli emendamenti predisposti. Al momento abbiamo due possibilità: legge di bilancio e milleproroghe. I tribunali di Chieti e L'Aquila non sembrano pronti ad accogliere questo trasferimento di archivi, uffici e personale. A L'Aquila ci sono ancora interventi legati alla ricostruzione, Chieti non presenta spazi sufficienti per accogliere questo stravolgimento e ulteriore carico di lavoro. Occorre ragionare anche su questi aspetti per garantire una soluzione nell'immediato, rivedere e ripensare questo percorso ragionando su una nuova geografia giudiziaria affinchè i quattro tribunali minori restino sul territorio".
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