In Abruzzo molti pazienti
rinunciano alle cure psicoterapiche per problemi economici,
nonostante l'emergenza Covid abbia fatto impennare la richiesta
di assistenza psicologica: il 56% degli psicologi, con l'arrivo
della pandemia, ha registrato un aumento della sua attività
professionale di circa un terzo. I dati sono contenuti in
un'indagine dell'Istituto Piepoli e a commentarli, in una nota,
è Giovanni Pendenza, candidato Presidente all'Ordine degli
Psicologi con la Lista "Comunità PsicologiAbruzzo".
Oltre 3mila psicologi abruzzesi, infatti, sono chiamati dal
29 al 31 Gennaio a rinnovare il Consiglio dell'Ordine degli
Psicologi della Regione Abruzzo. "Una tornata mai così
importante - si legge - alla luce del bisogno crescente e
dell'interesse che la popolazione sta manifestando verso
l'assistenza psicologica nelle forme di sostegno e psicoterapia
in relazione al Covid".
"Questi dati - afferma Pendenza - sono maggiormente
significativi se si considera che il 27,5% del campione degli
intervistati ha dichiarato non aver potuto iniziare un
trattamento per problemi economici, e un altro 21% ha dichiarato
di essere stato costretto all'interruzione delle cure a causa
della propria condizione economica. Dunque la popolazione
riconosce nella figura dello Psicologo un interlocutore
fondamentale nella situazione di disagio, ma spesso non è
sostenuto nella scelta di iniziare un percorso di cure".
Secondo il candidato alla Presidenza dell'Ordine degli
Psicologi Abruzzo è evidente che "serve proseguire un percorso
di sussidiarietà con le Istituzioni, affinché quesì ultime si
facciano carico insieme all'Ordine di implementare i Servizi
nelle strutture pubbliche di sostegno, e di incoraggiarne i
percorsi in situazioni di fragilità".
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