"La confusione regna sovrana alla
Sevel di Atessa (Chieti) e ribadiamo che non possono esserci
problemi legati esclusivamente alla mancanza di componenti o
alla situazione dei contagi". E' quanto affermano la Fiom Cgil
provinciale di Chieti e la Rsa Sevel. "Secondo noi siamo in
presenza di una strategia di Stellantis atta a mettere in
difficoltà gli stabilimenti italiani - prosegue la nota - Se il
mix produttivo di Sevel vede ormai da mesi un'alta produzione di
furgoni a marchio PSA, relegando il Ducato a percentuali
bassissime, come è possibile avere problemi di
approvvigionamento motori. È cattiva programmazione o strategia
di Stellantis di dare priorità alle forniture verso altri
stabilimenti".
Sevel ha riaperto stamani dopo che ieri la produzione del
furgone Ducato è rimasta ferma per mancanza dei motori dalla
Francia. "Non è possibile programmare anche sabati in
straordinario e dopo qualche ora comunicare fermi produttivi -
aggiunge la Fiom - O siamo in presenza di incapacità
organizzative oppure di una chiara strategia che tende a mettere
in difficoltà e in secondo piano gli stabilimenti italiani,
compreso Sevel. Da mesi stiamo denunciando che rischiamo di
essere in presenza di una sostituzione di prodotto e che nel
futuro prossimo queste azioni potranno influenzare il mercato a
scapito del Ducato. Sappiamo che in Polonia, a partire da
aprile, si avvierà la produzione di furgoni in prevalenza a
marchio Psa. Anche in Italia si producono furgoni Psa; sarà una
coincidenza - si chiede il sindacato - ma non possiamo
continuare a credere che tutto ciò sia la conseguenza esclusiva
della difficoltà di reperire una centralina necessaria per
produrre il Ducato. La situazione riguarda anche l'indotto. Come
Fiom riteniamo necessario aprire un confronto tra le
istituzioni, parti sociali e Stellantis a difesa del nostro
territorio per chiedere investimenti, stabilizzazioni e
assunzioni".
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