Dal 2012 a oggi il centro storico
di Chieti ha visto sparire 29 imprese, in periferia sono
diminuite di 42 unità le attività commerciali. Al tempo stesso è
stabile l'offerta di negozi al dettaglio. A Chieti le attività
commerciali a giugno 2021 erano 174 in centro storico e 416 in
periferia. Nel 2019 si contavano in centro storico 173 imprese e
418 nei dintorni. E' l'istantanea scattata dalla settima
edizione dell'Osservatorio nazionale sulla demografia d'impresa
che, attraverso il Centro studi di Confcommercio, ha puntato
l'attenzione su 120 Comuni medio grandi italiani, di cui 110
capoluoghi di provincia e 10 non capoluogo di media dimensione.
"I dati -dice Marisa Tiberio, presidente provinciale
Confcommercio Chieti - sono serviti a elaborare riflessioni
sulla nostra città con comparazioni con gli altri capoluoghi
abruzzesi e di regioni limitrofe, come Ascoli Piceno. Tra i
settori del commercio al dettaglio, nelle città comparabili con
il nostro capoluogo sono in discesa i consumi tradizionali come
abbigliamento, mobili, giocattoli, libri e calzature che escono
dai centri storici per essere inglobati nei grandi centri
commerciali periferici. Una vera e propria minaccia per la
vitalità della nostra città". Nonostante tutto Chieti presenta
un'offerta commerciale in linea con le altre città abruzzesi e
batte il centro storico di Pescara come presenza di commercio al
dettaglio. Sono 133 le attività del centro storico di Pescara
censite a giugno 2021 contro le 174 di Chieti. Nel confronto con
Teramo e L'Aquila i numeri di Chieti città sono in linea e in
alcuni casi superiori. Ad Ascoli Piceno si registrano 135
attività in centro storico, a Chieti 174, e 368 non in centro
storico, a Chieti 416. "Abbiamo chiesto la costituzione di un
Osservatorio, riteniamo utile una maggiore integrazione
progettuale tra i temi urbani e quelli economici, e ciò è
coerente - dice Tiberio - con la partecipazione al tavolo del
progetto #comprateatino. E' fondamentale rafforzare i
partenariati locali e definire strategie condivise aderenti alle
necessità dei luoghi, per contrastare i fenomeni di
desertificazione commerciale e valorizzare il tessuto economico
in tutte le sue forme."
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