/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Caro gasolio, marinerie d'Italia, costretti a fermarci tutti

Caro gasolio, marinerie d'Italia, costretti a fermarci tutti

Riuniti a Pescara, lavoriamo solo per le spese, se ci riuscìamo

PESCARA, 07 maggio 2022, 18:41

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Le marinerie italiane in subbuglio per il caro gasolio. Oggi incontro all'Aurum di Pescara per fare il punto della situazione e decidere un'azione comune. Animi surriscaldati e confronto serrato tra i vari esponenti, arrivati, oltre che dall'Abruzzo, da Marche, Molise, Puglia e regioni tirreniche. "Il problema principe è il caro gasolio.
    Siamo qui riuniti - spiega Lucio Di Giovanni, armatore della marineria pescarese - per trovare una linea comune perché ormai lavoriamo solo per pagare le spese, quando ci riuscìamo. E questo con la speranza che non ci siano avarie, danni alle barche e altri problemi, considerando per esempio i noti problemi del porto di Pescara. Per le marinerie italiane è questa una lenta agonia. Stiamo annaspando. Non c'è possibilità di salvarsi e oggi con quasi tutte le marinerie d'Italia stiamo affrontando questo problema del caro gasolio che ci ha messo letteralmente in ginocchio. Se non verrà preso qualche provvedimento e non ci sarà qualcuno che deciderà il da farsi e aiutarci in qualche modo, saremo costretti a fermarci tutti".
    "Continuando di questo passo abbiamo i giorni contati. A queste condizioni siamo segnati - continua Di Giovanni - Lo sciopero? Potrebbe essere necessario per farci sentire, perché siamo stati abbandonati da tutti. Questa mattina ogni marineria sta esponendo la propria posizione, ma è chiaro che se non si farà qualcosa ci fermeremo".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza