"A Sulmona non c'è nessun
'imbuto' perché le infrastrutture esistenti sono in grado di
veicolare da Sud verso Nord 50 miliardi di metri cubi di gas:
già oggi la rete metanifera italiana è sovradimensionata, avendo
una capacità di trasporto e distribuzione superiore ai 100
miliardi di metri cubi annui, rispetto a consumi che mediamente
negli ultimi cinque anni sono stati di 71 miliardi e 500 milioni
di metri cubi". A spiegarlo in una nota è il Comitato cittadini
per l'ambiente di Sulmona in replica ad un articolo sul
'Corriere della Sera' in merito alla realizzazione della
centrale di compressione del gas della Snam.
"In primo luogo - spiegano i cittadini - non è affatto vero
che i gasdotti Snam si fermano a Sulmona. Il gas importato da
Sud prosegue verso Nord attraverso due direttrici: ad est
attraverso la condotta che passa lungo la costa adriatica, e ad
ovest verso Oricola attraverso il metanodotto Transmed. A questa
bugia ne va aggiunta un'altra, ovvero la narrazione secondo cui
all'Italia mancherebbe il gas. E' vero esattamente il contrario.
Infatti il nostro Paese, secondo i dati ufficiali del Ministero
della Transizione Ecologica, nei primi sette mesi di quest'anno
ha importato più gas rispetto allo scorso anno, e cioè 44
miliardi e 643 milioni di metri cubi contro i 42 miliardi e 896
milioni di metri cubi del 2021, esportando anche 2 miliardi di
metri cubi all'estero'".
"La verità - si prosegue nella nota - è che le bollette sono
aumentate vertiginosamente non perché manca il gas, ma per
effetto delle manovre speculative delle grandi multinazionali
del settore fossile: l'Eni, nel primo semestre di quest'anno, ha
incassato un utile netto di 7 miliardi e 398 milioni di euro,
con un incremento del 600% rispetto allo stesso periodo del 2021
quando era stato di un miliardo e 103 milioni. Si tratta di
extraprofitti che dovrebbero essere restituiti interamente agli
italiani, ma che il Governo finora ha toccato solo
marginalmente".
"La Snam guadagna sulla costruzione delle infrastrutture -
concludono i cittadini - non importa se poi serviranno o no: e 2
miliardi e 338 milioni (il costo della Linea Adriatica e della
centrale) fanno certamente gola".
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