Un convegno per ricordare la
figura di Emiliano Giancristofaro, studioso abruzzese delle
tradizioni e delle culture popolari, tra i più rilevanti del
secondo Novecento italiano. L'appuntamento con l'iniziativa, dal
titolo "Magnetofono, telecamere e penna - Emiliano
Giancristofaro tra ambiente e cultura", è per lunedì 10 ottobre,
alle ore 17, nella Sala della Fondazione PescarAbruzzo, in corso
Umberto, a Pescara.
L'evento è promosso dall'associazione Scuola Cultura ed Arte
"Fulvio Luciani" e dalla Fondazione PescarAbruzzo, con il
patrocinio di Italia Nostra Abruzzo, Deputazione di Storia
Patria degli Abruzzi e della Rivista Abruzzese.
"Emiliano Giancristofaro - ricordano i promotori del convegno
- è stato un docente, uno studioso poliedrico e un intellettuale
militante. Ha diretto la prestigiosa Rivista Abruzzese ed è
stato direttore editoriale della storica casa editrice Rocco
Carabba di Lanciano. È stato tra i fondatori di Italia Nostra in
Abruzzo e tra i protagonisti dei movimenti contro l'insediamento
dell'industria petrolchimica in Val di Sangro e per la
salvaguardia dell'Abbazia di San Giovanni in Venere sulla costa
dei trabocchi. Ha collaborato con la Rai e con le emittenti
televisive private Telemax e Tvq, realizzando trasmissioni di
grande successo sulle tradizioni popolari abruzzesi. Ha studiato
con grande sensibilità il tema della emigrazione abruzzese nel
mondo".
I lavori saranno introdotti da Gianni Melilla,
dell'associazione Scuola Cultura ed Arte, a seguire ci saranno i
saluti di Pierluigi Vinciguerra, di Italia Nostra, e di Paolo
Muzi, di Deputazione di Storia Patria. Poi spazio agli
interventi di Eide Spedicato Iengo, Lia Giancristofaro, Maria
Rosaria La Morgia, Antonio Bini, Domenico Valente e Giovanni
Damiani. Le conclusioni sono affidate a Nicola Mattoscio, della
Fondazione PescarAbruzzo.
L'evento è accreditato dall'Ordine dei Giornalisti d'Abruzzo
come corso di formazione professionale.
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