"La crisi economica che sta
aumentando a causa del caro bollette è sotto gli occhi di tutti.
I rincari delle utenze di luce e gas rappresentano una vera e
propria spada di Damocle sui nuclei familiari abruzzesi e sulle
Partite Iva. Ci arrivano centinaia di chiamate ogni giorno. Per
me è svilente dover rispondere che in questo momento la Regione
Abruzzo è impegnata nella discussione della nuova legge
elettorale, o che trova fondi per tutto, ma non per offrire un
aiuto concreto alle persone più in difficoltà". Così il
vicepresidente del Consiglio regionale, Domenico Pettinari, in
una conferenza stampa sotto al palazzo della Regione, a
Pescara, alla presenza dell'associazione Codici e di un gruppo
di cittadini che hanno mostrato le ultime bollette.
"Oggi siamo qui perché, se la Giunta a trazione Fratelli
D'Italia, Lega e Forza Italia non vuole ascoltare le opposizioni
in Consiglio regionale, dovrà ascoltare la voce dei cittadini
che non ce la fanno più - dice Pettinari - La Regione deve
intervenire immediatamente. È questa la priorità, solo dopo si
potrà parlare di tutto il resto. Io stesso ho già tracciato la
strada da percorrere nell'ultimo Consiglio regionale: bisogna
prevedere dei contributi a fondo perduto, per tamponare
nell'immediato una situazione critica che rischia di
trasformarsi in una vera e propria bomba sociale".
"A seguire - aggiunge - bisogna attivare degli interventi
strutturali per consentire alle famiglie di fronteggiare il caro
energia: come le comunità energetiche, per cui l'Abruzzo è già
dotato di normativa sempre grazie al M5S, e un'azione di
rimodulazione delle tasse regionali. I soldi ci sono, sul tavolo
ci sono i fondi che si stanno liberando a seguito delle
cartolarizzazioni di Regione Abruzzo. Parliamo di 50 milioni di
euro: risorse fresche, che dovrebbero essere destinate subito
alle famiglie e alle partite Iva con reddito basso che non
possono pagare le bollette. Inoltre io stesso ho presentato una
mozione che, inspiegabilmente, ancora non viene approvata, ma
che ha l'importante obiettivo di impegnare la Giunta verso il
Governo, affinché si faccia una legge che non consenta il
distacco delle utenze in pendenza di una procedura di
conciliazione".
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