"Siamo in un tempo in cui se a uno non torna un bilancio con la penna mette 5 milioni in più. È un tempo bellissimo per la politica ma da qui al 4 marzo c'è da vincere contro i 5 stelle, l'incompetenza elevata a elemento di orgoglio". Lo ha detto il segretario del Pd, Matteo Renzi, dal palco dell'evento organizzato a Milano. "Poi c'è il centrodestra, un remake del passato. Basta con le polemiche - ha concluso -: tutti insieme andiamo a dire una cosa semplice, più Italia".
"Guardo i sondaggi e vedo che i commentatori hanno già votato, i talk show anche, ma i cittadini ancora no: dipenderà dalla forza di ciascuno di noi far prevalere le ragioni della speranza contro le ragioni del rancore": ha detto ancora il segretario del Pd. "Nei sondaggi il Pd aveva 11 punti in più nel 2013 - ha aggiunto -, questa volta potremmo fare l'inverso. Scrolliamoci addosso la rassegnazione e scendiamo in campo con il coltello tra i denti".
Ad intervenire all'iniziativa promossa dal Pd, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, secondo il quale Giorgio Gori, il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lombardia, "dice e fa cose di sinistra, ma che si possono fare, è persona leale e onesta. Un uomo di sinistra'.
Mentre, secondo il ministro per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda, che ha preso parte anche lui all'evento, ha detto: "Siamo stati il governo della costruzione e non della rottamazione. Non siamo rottamatori ma grandi costruttori e tu Matteo hai guidato questa spinta": è quanto ha detto il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda rivolto al segretario del Pd Matteo Renzi a Milano. "Non abbiamo abolito articolo 18, il Jobs act è molto di più - ha aggiunto -. Abbiamo messo la base per un nuovo welfare, costruito un nuovo sistema di relazioni industriali. Questo è il Jobs act, non l'abolizione dell'articolo 18".
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