Cultura

Alla ricerca di Dory, la pesciolina ritroverà la memoria? IL trailer

Il sequel di Nemo 13 anni dopo, in sala dal 15 dicembre

Redazione Ansa

   Alla ricerca di Dory si torna nelle profondita' dell'Oceano insieme alla Disney-Pixar, per ritrovare dopo 13 anni dal film premio Oscar Nemo i personaggi che avevano animato quel capolavoro. Nessuno poteva aver dimenticato Dory, la pesciolina blu dalle pinne gialle - tecnicamente un pesce chirurgo - che soffre di perdita momentanea della memoria e che nel suo modo strampalato, a volte irritante, a volte tenerissimo, aiuta con tutta la generosita' di cui e' capace il padre di Nemo, Marlin, alla ricerca del figlio smarrito.

  Questa volta pero' e' lei la protagonista - e di una protagonista femminile anche nel mondo dei pesci si sentiva la mancanza. Mentre le donne vanno alla ribalta nel mondo, in Alla ricerca di Dory, nuovo capitolo Disney-Pixar in sala in Italia dal 15 settembre e presentato in anteprima al Giffoni film festival, Dory cerca se stessa. Si' perche' a Dory e' tornato un briciolo di memoria, come un lampo di emozione nel buio della sua esistenza sempre momentanea, quel poco che basta per ricordarsi che anche lei, sola e smarrita nell'Oceano, in realta' una famiglia l'ha avuta. Sei mesi dopo gli eventi del primo film, insomma, la pesciolina ritrova un pezzo del suo passato e ad un riottoso Marlin (che avra' sempre la voce di Luca Zingaretti) la suadente Dory (che sara' doppiata da Carla Signoris, fantasticamente come fu tanti anni fa, e' facile immaginare) riesce a far fare quello che un pesce nella vita non dovrebbe mai fare: attraversare due volte l'Oceano. Saliti a bordo della corrente con le solite tartarughe pazzerelle, si ritrovano dall'altra parte del mondo a cercare un'origine, una motivazione, un perche'. Insomma un po' d'amore. Ora, se i sequel spesso deludono non e' il caso di Alla ricerca di Dory, film non solo tecnicamente perfetto, piu' vero del vero come oramai l'animazione spesso riesce a fare, ma capace di emozionare dal primo momento. Non solo il pubblico dei ragazzi del Giffoni festival che l'hanno visto in anteprima e in versione originale con i sottotitoli, ma anche il pubblico adulto, perche' e' commedia e tragedia insieme.

Foto

"La storia di Dory ci sembrava incompleta - scrivono i registi Andrew Stanton e Angus MacLane nelle note di regia -, sentivamo che quel buco era ancora li', che lei poteva dimenticare anche Marlin e Nemo, e che continuava a vedere se stessa come una che doveva continuamente scusarsi per la sua perdita di memoria a breve termine e non ci sembrava giusto, Sentivamo di aver lasciato una porta aperta nel primo film e che non avremmo dovuto farlo". Insomma si piange, si ride e si pensa soprattutto a come la diversita' possa essere a volte un vantaggio. E poi si gode della straordinaria capacita' di Disney-Pixar di creare personaggi fantastici, come il polipo Hank all'apparenza duro e disinteressato ma poi dal cuore - anzi dai tre cuori - d'oro e capace di trasformarsi anche in una pianta grassa, o lo squalo balena Destiny, o Bailey la balena beluga (a proposito, erano state loro ad insegnare il balenese a Dory, per chi fosse rimasto con il dubbio per questo decennio). Loro e tanti altri animali - di mare, d'aria, di terra - aiuteranno la piccola Dory ad arrivare a Morro Bay in California, li' dove era nata, e a ritrovare i suoi genitori che non avevano smesso di aspettarla. Insomma, come dice il padre a Dory, se la strada per l'obiettivo non e' semplice, c'e' sempre un'altra strada per arrivare. E quella strada puo' essere anche la strada di Dory, una strada che tu non avresti mai immaginato, e che solo a lei potrebbe venire in mente. Non ti scoraggiare, buttati. 

 VIDEO

 

Leggi l'articolo completo su ANSA.it