I sospetti di Usain Bolt, la soddisfazione del presidente della Iaaf Sebastian Coe ma anche la voce fuori dal coro del giornale statunitense 'Sports Ilustrated'. E' destinata a far parlare per molto tempo l'esclusione dell'atletica russa dalle Olimpiadi di Rio dopo che il Tas ha respinto il ricorso di un gruppo di 68 atleti contro la messa al bando globale decisa dalla Iaaf, che aveva sospeso la Federatletica russa per le accuse di doping di Stato. Il bando dell'atletica russa - ha tuonato Bolt - "spaventerà moltissima gente e manda un messaggio forte" sul doping. Per il pluriolimpionico e recordman di 100 e 200 le recenti decisioni delle autorità sportive dimostrano che "se si imbroglia o se si va contro le regole" poi saranno presi "seri provvedimenti". Non c'e' nulla da festeggiare sottolinea, invece, il numero uno della Iaaf Coe che comunque non nasconde la sua soddisfazione sull'esclusione dai Giochi degli atleti russi: "Non e' il giorno delle dichiarazioni trionfalistiche, perche' non sono alla guida dell'atletica mondiale per escludere atleti: ma la Iaaf ha le sue regole antidoping, e oggi il Tas ha confermato che vanno rispettate. Siamo grati al Tas - conclude il presidente della federatletica internazionale riguardo alla decisione del tribunale arbitrale di respingere il ricorso dei 68 atleti russi contro il bando olimpico - per aver supportato la nostra battaglia contro il doping''.
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