Valle d'Aosta

Morto Cesare Dujany, politica in lutto

Più volte deputato e senatore, aveva appena compiuto 99 anni

Redazione Ansa

E' morto la notte scorsa nella sua casa di Chatillon Cesare Dujany, punto di riferimento sella politica valdostana nel dopoguerra. Nato nel 1920, aveva compiuto 99 anni poche settimane fa. E' stato più volte deputato e senatore in rappresentanza della Valle d'Aosta, oltre che presidente della Regione dal 1970 al 1974.

 "E' una triste giornata per la Valle d'Aosta e la sua comunità. Cesare Dujany, con i suoi ideali, la sua azione, la sua passione, la sua onestà e la sua lucidità di pensiero ha contribuito a modellare la storia e il percorso dell'Autonomia della nostra regione. Era uno di quegli uomini per cui la democrazia e l'autonomia erano una conquista e allo stesso tempo una responsabilità e nei differenti ruoli che ha assunto si è sempre impegnato con un profondo spirito di servizio. Ci lega un patrimonio di idee e di valori che noi dobbiamo portare avanti e noi continueremo a ricordarlo attraverso il lavoro e l'amore per la Vallée". Così il presidente della Regione, Antonio Fosson, e la presidente del Consiglio Valle, Emily Rini, ricordano la figura di Cesare Dujany, scomparso la notte scorsa a 99 anni.
Nato a Saint-Vincent il 20 febbraio del 1920, Dujany è stato un protagonista della storia del Consiglio regionale dalle prime elezioni il 24 aprile 1949. Consigliere regionale per sette legislature nelle liste della Democrazia Cristiana e dei Democratici Popolari (presidente della Regione dal 1970 al 1974, assessore alla pubblica istruzione dal 1966 al 1970), è stato in carica fino al 1979 quando fu eletto alla Camera dei Deputati. Nel 2006 era stato insignito del titolo di "Chevalier de l'Autonomie".

Caveri, era montanaro dalla schiena dritta - "César Dujany ha attraversato il Novecento e ha traguardato il nuovo Millennio con il piglio del montanaro deciso e con la schiena dritta senza mai mollare la passionaccia per la politica. Una politica impegnata e colta, ma senza mai lasciare da parte la semplicità del tratto e una signorilità che veniva da un'epoca in cui la sobrietà e l'educazione erano importanti. Ma era in certe circostanze la sua una mano di ferro in un guanto di velluto, quando doveva difendere e spiegare le ragioni della nostra Autonomia ed affermarne i diritti. Sapendo però che c'erano per contro dei doveri e il primo, mentre discutevamo della deriva morale e della povertà di valori di certa Valle d'Aosta odierna, è sempre stata la dirittura morale assieme alla necessità che l'autonomia fosse studiata, compresa e vissuta". Così l'ex presidente della Regione, deputato e europarlamentare Luciano Caveri ricorda sul suo blog la figura di Cesare Dujany.

   

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