(ANSA) - ROMA, 20 MAR - E' cieco dall'età di 5 anni e il 17
marzo si è laureato in Ingegneria Clinica, ma nel salotto di
casa sua, con la commissione che lo ha proclamato dottore in
videoconferenza, come sta avvenendo per tanti laureati in questi
giorni di emergenza Coronavirus.
Federico Bassani, 24 anni appena compiuti, è diventato cieco da
piccolo: ha avuto un tumore alla retina, il retinoblastoma
bilaterale. Disabilità che però, non l'ha mai frenato: oltre a
studiare ingegneria, collabora con il Sant'Alessio di Roma dove
collabora per le attività formative per gli studenti delle
scuole del Lazio, organizzate in un'aula completamente buia, la
black box.
"Mi sono laureato non come l'avevo immaginato - racconta
Federico - niente stretta di mano con la commissione, niente
abbracci coi compagni di corso e niente festa con gli amici, ma
è stato ugualmente entusiasmante sentire il proprio nome nel
momento della proclamazione".
Quel giorno spiega: "Mi sono alzato e ho indossato l'abito
elegante, contenuto l'emozione della mia famiglia e poi, mi sono
andato nello studio per collegarmi in videoconferenza; insieme a
me, altri 23 laureandi . La mia famiglia, ben attenta a non
farsi inquadrare dalla webcam, ha partecipato alla cerimonia che
si è conclusa in breve tempo con la proclamazione. Poi, abbiamo
scattato le foto di rito. Per immortalare il momento
significativo e il passaggio storico ho indossato la corona
d'alloro e una mascherina. Non ci siamo fatti mancare il
brindisi e l'allegria".
Federico proseguirà gli studi per conseguire la specialistica
e ha un sogno, partecipare alla ricerca per l'occhio bionico.
"Mi piacerebbe poter dare un contributo alla ricerca scientifica
in questo campo. Con il giusto aiuto - prosegue Federico - tutti
possiamo fare grandi cose. Non è semplice per un ragazzo
disabile visivo studiare ingegneria, il tema dell'accessibilità
dei libri di testo è molto sentito, ad esempio, anche per lo
studio della matematica. È per questo che ringrazio il
Sant'Alessio, centro leader per la riabilitazione e la
formazione dei disabili visivi, che mi ha supportato anche in
tutto il percorso di studi, con corsi di informatica e
fornendomi i libri di testo accuratamente trascritti. Ringrazio
anche il settore Relazioni con gli studenti disabili de La
Sapienza - conclude Federico - per il prezioso supporto".