(di Aurora Bergamini) (ANSAmed) - PARIGI - La collezione di Luigi XIV, detto il Re Sole, torna alla reggia Versailles dopo oltre due secoli: 200 oggetti d'arte, tra dipinti, disegni, sculture e arazzi, che furono dispersi dopo la Rivoluzione francese e poi conservati in gran parte al Museo del Louvre, sono riuniti per la prima volta e posizionati nel loro spazio d'origine nel castello, il tempo di un'esposizione dal titolo "Versailles e l'antico" aperta fino al 17 marzo. La mostra ripercorre attraverso 10 sale, il rapporto tra arte e potere. "L'antico è prima di tutto un insieme di opere, di testimonianze materiali e artistiche, reliquie di una civiltà gloriosa scomparsa - spiegano i curatori, Alexandre Maral e Nicolas Milovanovic -.
Versailles fu al tempo di Luigi XIV come una nuova Roma: per la sua immensità, per la sua ambizione di permanere attraverso i secoli, per la moltitudine di riferimenti ai grandi modelli dell'Antichità. Il Re Sole ha voluto fare di Versailles la sede del potere".
"Il castello ritrova i suoi splendori - dice la presidente del museo Catherine Pegard -. E' emozionante: i capolavori di un tempo ritornano al loro posto grazie anche alla magia del regista italiano Pier Luigi Pizzi che ha curato la scenografia.
Non è solo una esposizione ma è un teatro: siamo proiettati nell'appartamento del re, nell'intimità del collezionista". "Ho cercato di creare un dialogo tra un grande re come è stato Luigi XIV e i capolavori che vengono esposti, facendoli rivivere in un'atmosfera precisa che corrisponda allo spirito del XVII e XVIII secolo - osserva Pizzi -. E' stata molto una questione di messa in scena, la scenografia qui è importante come a teatro.
Bisognava innanzitutto rendere gli ambienti della reggia adatti al contesto di questa collezione". Il regista milanese ha quindi ricoperto le pareti con tessuto color bordeaux e creato porte e boisierie immaginarie: "Evocare l'antico - ha proseguito - vuol dire evocare anche un certo classicismo che è quello che ha influenzato tutto lo stile di Luigi XIV. Le sue collezioni avevano bisogno di ritrovare certo ambiente. Ho cercato di fare in modo che non risultasse un ambiente costruito, ho preferito lasciare il senso del palazzo come se gli oggetti trovassero la loro naturale ambientazione invece che metterli in esposizione come si fa di solito". Tra le opere in mostra ci sono il dipinto di Jeanne-Antoniette Poisson, marchesa di Pompadour, travestita da Diana cacciatrice, di Jean-Marc Nattier e diverse statue in marmo di Venere, Apollo, Cleopatra, Bacco, Isis oltre ai busti degli imperatori Domiziano e Vitellio.(ANSAmed).