Il governo ha inviato oggi al parlamento un ddl sugli idrocarburi che prevede una semplificazione delle procedure burocratiche per ottenere permessi per la ricerca e lo sfruttamento di risorse di idrocarburi gassosi e liquidi. La legge, che dovrebbe essere approvata nei prossimi due mesi, prevede l'istituzione di un'agenzia governativa che indira' i bandi di concorso, decidera' a chi assegnare le concessioni, che potranno avere una durata massima di trent'anni, e i tributi da versare all'erario. L'ultima istanza per autorizzare un simile investimento resta comunque il governo. Una prima gara internazionale dovrebbe essere indetta entro la fine di quest'anno.
Secondo il governo, la vecchia legge non stimolava la ricerca di gas e petrolio perche' a un investitore che potenzialmente trovasse dei giacimenti non era automaticamente garantito anche il loro sfruttamento, ma era previsto un nuovo concorso. Secondo il ministro dell'Economia, Ivan Vrdoljak, alcuni grandi gruppi internazionali hanno gia' a varie riprese manifestato il loro interesse in questo ambito, e se solo alcuni di questi investimenti si realizzassero ''lo Stato croato potrebbe ricavarne miliardi di dollari''. Il ministro ha ricordato anche che dalla parte croata dell'Adriatico in questo momento sono attivi solamente 15 punti di estrazione, mentre da quella italiana ce ne sono 180. ''Trattandosi di un sottosuolo geologicamente identico, non ci sono ragioni per non credere che anche la parte croata del mare non nasconda ricchi giacimenti di idrocarburi'', ha detto, indicando soprattutto ricchi giacimenti di gas. (ANSAmed).