(ANSAmed) - ROMA, 25 FEB - "Prostitute", "feccia della
societa'". Questi gli insulti rivolti su Twitter da un religioso
saudita alle trenta donne che solo una settimana fa sono entrate
a far parte della Shura, il consiglio consultivo saudita. Lo
riporta Al Arabiya. I tweet hanno fatto rapidamente il giro del
web e molte sono state le reazioni di sdegno anche da parte di
religiosi.
Lo scorso 19 febbraio trenta donne, nominate da re Abdullah, hanno prestato giuramento in una cerimonia nel palazzo reale di Riad. L'ingresso di donne nel Consiglio e' un fatto senza precedenti nella storia del regno ultraconservatore, dove la vicinanza in pubblico tra uomini e donne e' severamente proibita. Per prestare giuramento davanti al re, le neo-consigliere, donne, molte delle quali indossavano il niqab, hanno preso posto nella stessa sala dei 130 colleghi maschi. Tuttavia le nuove entrate dovranno sempre osservare le limitazioni imposte dalla Sharia (la legge islamica) che esige appunto, oltre all'uso del velo, il divieto di ogni contatto con i colleghi maschi. Il Consiglio della Shura e' una sorta di Parlamento senza poteri legislativi, il cui ruolo si limita a proporre normative che solo il monarca ha diritto di varare. (ANSAmed).
Lo scorso 19 febbraio trenta donne, nominate da re Abdullah, hanno prestato giuramento in una cerimonia nel palazzo reale di Riad. L'ingresso di donne nel Consiglio e' un fatto senza precedenti nella storia del regno ultraconservatore, dove la vicinanza in pubblico tra uomini e donne e' severamente proibita. Per prestare giuramento davanti al re, le neo-consigliere, donne, molte delle quali indossavano il niqab, hanno preso posto nella stessa sala dei 130 colleghi maschi. Tuttavia le nuove entrate dovranno sempre osservare le limitazioni imposte dalla Sharia (la legge islamica) che esige appunto, oltre all'uso del velo, il divieto di ogni contatto con i colleghi maschi. Il Consiglio della Shura e' una sorta di Parlamento senza poteri legislativi, il cui ruolo si limita a proporre normative che solo il monarca ha diritto di varare. (ANSAmed).
