(ANSAmed) – ZAGABRIA, 30 APR – L'arcivescovo di Zagabria, il
cardinale Josip Bozanic, in un'omelia pronunciata ieri a
Vukovar, citta' martire della guerra in Croazia, si e' espresso
a favore di una proposta di esonerare la citta'
dall'applicazione della legge sul bilinguismo e i diritti delle
minoranze etniche che prevede l'introduzione nell'uso pubblico
della lingua serba e della scrittura cirillica, con targhe
bilingui.
"Vukovar merita una particolare sensibilita' che dovrebbe
essere espressa in un quadro normativo speciale per alcune
questioni delicate", ha detto il cardinale, appoggiando
indirettamente in questo modo l'iniziativa di una coalizione di
associazioni di veterani di guerra e di alcuni gruppi di destra
che insistono per una moratoria di 30 o 50 anni
sull'applicazione nella municipalità di Vukovar della legge sul
bilinguismo. "Ci sono forze nella societa' croata che vorrebbero
negare la particolarità' di questo luogo, come se si trattasse
di qualsiasi altro posto, come se qui non fosse successo niente
di particolare", ha affermato Bozanic, in una chiara critica
alla posizione del governo di centro-sinistra che ha piu' volte
detto che la legge sulle minoranze etniche va rispettata, anche
nella citta' rasa al suolo nel 1991 dalle forze di Belgrado e i
paramilitari secessionisti serbi dopo mesi di assedio e migliaia
di vittime.
L'ipotesi di istituzionalizzare l'uso della lingua serba,
quasi identica a quella croata, e dell'alfabeto cirillico, si e'
posta alcuni mesi fa visti i risultati del censimento del 2011
che mostrano in citta' la presenza di 57,4 per cento di croati e
34,9 per cento di serbi. La Legge costituzionale per i diritti
delle minoranze etniche prevede l'istituzione obbligatoria del
bilinguismo nel caso un gruppo etnico conti piu' del 33 per
cento della popolazione di un comune o citta'. Contro il
bilinguismo sono finora state organizzate due manifestazioni di
protesta, una a Vukovar e una a Zagabria, che hanno visto la
partecipazione di decine di migliaia di persone.(ANSAmed).