La visita di papa Francesco è stata annunciato all'inizio di gennaio: il pontefice avrebbe visitato Gerusalemme e Betlemme.
Oltre Israele, il viaggio del papa avrebbe riguardato anche Amman, in Giordania.
La protesta, economica, dei funzionari del ministero degli Esteri è ripresa dallo scorso 4 marzo dopo la chiusura nei mesi scorsi, al termine di sette mesi di disagi, di un accordo grazie alla mediazione della Corte del lavoro. Il dissidio si è riacceso con il ministro delle Finanze Yair Lapid e si sono avute subito numerose ripercussioni. I diplomatici israeliani non assicurano più la loro assistenza in caso di rappresentanze straniere in arrivo, né di visite in Israele o fuori, né rilasciano piu' visti o altri servizi. A farne le spese è stato lo stesso premier Benyamin Netanyahu che, in viaggio negli Usa, come raccontato da Ynet, non ha trovato né diplomatici o inviati del suo Paese ad accoglierlo. E, per gli stessi motivi, anche il primo ministro britannico David Cameron è stato costretto a riprogrammare la sua visita in Israele dove il 12 marzo avrebbe dovuto parlare alla Knesset (Parlamento).(ANSAmed).