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Siria: armi chimiche, Del Ponte punta dito su insorti

Inquirente Onu predica cautela,'li' non ci sono buoni e cattivi'

06 maggio, 09:39

(ANSAmed) - GINEVRA, 5 MAG - Carla Del Ponte fa stecca nel coro e punta il dito sui ribelli, prima e piu' che sul regime di Bashar al-Assad, sul terreno dei sospetti riguardanti il presunto uso di armi chimiche nel sanguinoso conflitto siriano.

Almeno sulla base degli elementi resi finora disponibili alla Commissione Onu chiamata a indagare sui misfatti di questa guerra e sulla dilagante violazione dei diritti umani in Siria: commissione di cui lo stesso ex magistrato svizzero e' senz'altro uno dei componenti piu' noti. "Abbiamo potuto raccogliere alcune testimonianze sull'utilizzo di armi chimiche, e in particolare di gas nervino, ma non da parte delle autorita' governative, bensi' da parte degli oppositori, dei resistenti" in Siria, ha detto Carla Del Ponte alla Radio svizzera italiana. Si tratta di elementi che dovranno essere vagliati e accertati con le cautele, ha avvertito Del Ponte. Ma di elementi che a suo giudizio vanno tenuti in conto e che non permetterebbero un punto di vista "manicheo", ne' una valutazione unilaterale di colpe e ragioni rispetto a quanto accade in Siria. "Per il momento noi abbiamo solo elementi sull'uso di armi chimiche da parte dagli oppositori. Poi, quando la commissione speciale potra' condurre l'inchiesta, si potra' stabilire se anche il governo ha fatto utilizzo di queste stesse armi", ha affermato l'ex procuratrice generale del Tribunale penale internazionale per i crimini in ex Jugoslavia, protagonista tuttora di numerosi dossier investigativi controversi. In questi conflitti come quello siriano - conclude Del Ponte ripensando forse anche a quello degli anni '90 nei Balcani - "non ci sono buoni e cattivi. Per me sono tutti cattivi perche' tutti, sia una parte sia l'altra, commettono crimini".(ANSAmed).

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