Il sito di notizie turco Bianet ha rilanciato oggi informazioni dell'agenzia Diha secondo le quali in un famigerato carcere nel sud della Turchia minorenni incarcerati per aver partecipato a manifestazioni violente pro-Pkk sono stati stuprati da detenuti comuni con cui condividono le celle. Il sito riferisce la smentita di un responsabile del carcere di Pozanti nei pressi di Adana (''questo tipo di accuse vengono riferite di continuo. Mancano di qualsiasi fondamento''). Bianet riporta pero' fra l'altro anche la denuncia di un quindicenne che, dopo una reclusione di quattro mesi, ha riferito di ''alcuni'' ragazzi stuprati ''decine di volte'' da detenuti in carcere per reati come omicidio, furto e uso di droga. Un altro ragazzo di 17 anni, recluso per due mesi, ha sostenuto che i secondini ''ci picchivano perche' non baciavamo la bandiera'' turca e che anche altri detenuti lo picchiavano minacciando di ucciderlo con una corda stretta attorno al collo. Il caso della prigione, gia' segnalatasi per accuse di maltrattamenti di giovani detenuti in passato, ha attirato l'attenzione o chiesto il coinvolgimento anche di due associazioni per la difesa dei diritti umani (Ihd e Tihv).
Sempre oggi peraltro sui siti turchi sono stati pubblicati estratti di un rapporto del Direttorato generale per la sicurezza (Egm, quello da cui dipende la polizia) secondo il quale il Pkk sta sfruttando la legge che dal 2010 ha alleggerito pene e perseguibilita' di minorenni che partecipano a manifestazioni di strada violente, i cosiddetti ''bambini lancia-sassi''. Lo studio ha rivelato un aumento del 50% dei minori di 16 anni che partecipano alle manifestazioni soprattutto nelle citta' orientali dove e' piu' forte l'etnia curda. Viene inoltre documentata, secondo una sintesi del sito del quotidiano Zaman, come il partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) spinga i giovanissimi a incendiare veicoli e a lanciare molotov (in Turchia l'uso di questi e altri ordigni e' aumentato l'anno scorso del 300%, calcola lo studio).
La sorte dei piccoli terroristi preoccupa la Turchia: come annunciato a novembre, per la prima volta un'istituzione pubblica turca come la Commissione diritti umani del Parlamento di Ankara pubblichera' la prossima estate uno studio condotto su entita' e cause del fenomeno dei giovanissimi che si uniscono alla guerriglia del Pkk, l'organizzazione terroristica che si batte per l'indipendenza dell'etnia curda nel sud est del Paese con un conflitto a bassa intensita' che ha causato dal 1984 piu' di 40 mila morti. (ANSAmed).