Fattori di "gravi criticità" sono
stati riscontrati nei 4 centri di permanenza per il rimpatrio
(Cpr) visitati quest'anno dal Garante nazionale per i diritti
dei detenuti (Brindisi-Restinco, Palazzo San Gervasio, Bari e
Torino). In particolare, si legge nel rapporto, l'assenza di
locali in comune e di alcuni elementi di arredo "pregiudicano
pesantemente la qualità della vita" nelle strutture e
determinano il "rischio di situazioni di degrado anche
nell'esercizio dei più elementari diritti primari". Nella sua
risposta il Viminale informa di essere "costantemente
impegnato" a migliorare i Centri di permanenza per il rimpatrio
e mantenere standard di vivibilità, "nel pieno rispetto dei
diritti della persona e della sua dignità; ma ogni sforzo
compiuto, con significativi oneri, viene spesso vanificato dai
continui e violenti comportamenti degli ospiti in danno dei
locali e degli arredi, con dirette negative conseguenze sulle
loro stesse condizioni di vita".
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