È in corso in queste ore nel Parco
nazionale dell'Alta Murgia il test ufficiale di
'AppBio-PoMS-Italia 1.0', la "prima app realizzata in Italia che
monitora gli insetti impollinatori". La app è stata sviluppata
per integrare i dati provenienti dai vari parchi e metterli a
sistema in un unico database, ottenendo informazioni omogenee e
confrontabili sulla distribuzione di api e farfalle nei diversi
territori, per valutarne lo stato di conservazione e adottare
buone pratiche nell'ambito dei programmi di monitoraggio. Il
sistema ha il compito di acquisire, tracciare ed elaborare i
dati raccolti in campo secondo i protocolli Ispra, creare
archivi fotografici delle specie rilevate, mettere a sistema i
dati geografici con quelli alfanumerici, evitare possibili
errori di trascrizione dei dati raccolti, e infine realizzare
una banca dati comune per tutti i parchi d'Italia mirata alla
tutela degli insetti impollinatori.
"È un contributo concreto e innovativo che migliora la tutela
degli impollinatori - dichiara Francesco Tarantini, presidente
del Parco - un'app mai realizzata in Italia farà da collante tra
tutti i parchi nazionali e regionali, permettendo ai ricercatori
di costruire una mappatura costantemente aggiornata delle specie
presenti nei territori, in modo più agevole rispetto al
passato".
Lo sviluppo dell'applicazione è stato coordinato dal Parco
dell'Alta Murgia con il supporto di Ispra, nell'ambito di un
progetto pilota che coinvolge l'area Tirrenico-Adriatica con i
parchi dell'Appennino Lucano, Aspromonte, Gargano, Pollino, Sila
e Vesuvio. I dati raccolti in campo verranno sincronizzati,
validati e condivisi nel Network Nazionale della Biodiversità.
Il Parco dell'Alta Murgia è stato inoltre convocato dalla
Commissione Ambiente e Agricoltura del Senato per esprimere un
suo parere sul disegno di legge n. 1254 in materia di protezione
degli insetti a livello nazionale.
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