Un tunisino, Karim Abdul Jabli, di 31 anni, è stato fermato dagli agenti della squadra mobile di Crotone perché ritenuto lo scafista del gruppo di immigrati soccorsi dalla nave San Giusto della Marina Militare e sbarcati ieri nella città calabrese. Jabli ha trasportato 536 migranti, tra cui la donna che poi ha abortito un feto morto. Il tunisino è stato identificato attraverso le testimonianze dei migranti e un video girato da uno di questi e consegnato ai poliziotti di Crotone al momento dello sbarco.
La nave San Giusto della Marina Militare è giunta lunedì nel porto di Crotone con 1.367 migranti, tra cui 192 donne e 156 minori, soccorsi nell'ambito dell'operazione Mare Nostrum. Alle operazioni di soccorso, insieme alla San Giusto, hanno partecipato anche la nave Fenice e le motovedette della Capitaneria di porto.
Nel video girato da un migrante e consegnato agli agenti della squadra mobile di Crotone si vede Karim Abdul Jabli mentre è al timone dell'imbarcazione e parla al telefono satellitare. Dalla ricostruzione fatta dagli investigatori è emerso che l'imbarcazione con i 536 migranti è partita da un porto della Libia. Al momento dell'imbarco gli immigrati, dopo aver pagato il corrispettivo per la traversata, hanno subito violenze, maltrattamenti e minacce con le armi per velocizzare la partenza. Le violenze non hanno risparmiato i bambini e le donne incinte. Gli investigatori stanno ora verificando se l'aborto del feto morto sia la conseguenza dei maltrattamenti subiti al momento dell'imbarco e durante la traversata.