Sciarpa blu al
collo, come quella che amava indossare, e fiaccole in mano. Così
ieri sera Lamezia Terme, a nove mesi dalla sua uccisione, hanno
voluto ricordare l'avvocato Francesco Pagliuso con un corteo
silenzioso che, partito dal luogo del delitto, è giunto davanti
il tribunale. Accanto alle sorelle Angela ed Antonella ed alla
famiglia del penalista, si è raccolta la città in un abbraccio
al quale si sono aggiunti i colleghi del Foro di Catanzaro.
Anche la Chiesa, con il vescovo Luigi Antonio Cantafora, il
Comune di Lamezia con il sindaco Paolo Mascaro, quello di
Soveria Mannelli, paese di cui era originario Pagliuso,
rappresentato dal sindaco Leonardo Sirianni, hanno portato la
vicinanza delle istituzioni alla famiglia Pagliuso. "Pensate
veramente di avermi spento?" era scritto su uno striscione con
la foto di Pagliuso in toga che ha aperto il corteo il cui avvio
è stato dato dalla sorella Antonella con il lancio di una rosa
nel cortile dove venne ucciso.
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