"Non ho ancora deciso dove andare. Devo ancora trovare una casa in cui sistemarmi, ma ci sono amici che mi sono vicini in questo momento critico e che mi stanno assistendo". Lo dice Domenico Lucano, sindaco sospeso di Riace, contattato dall'ANSA, che ha lasciato stamattina il centro della Locride osservando il divieto di dimora impostogli dal Tribunale del riesame. "Sto vivendo, comunque, una condizione di precarietà. Ho in macchina i miei effetti personali e alcuni libri. Se avrò bisogno di altre cose me le farò portare da mia figlia".
Resta a Riace, invece, la compagna di Lucano, per la quale il divieto di dimora è stato attenuato con la misura dell'obbligo di firma.
Domenico Lucano si sarebbe trasferito in un centro del circondario. Pur rispettando l'obbligo di allontanarsi dal paese di cui é sindaco, sia pure sospeso dopo l'arresto, Lucano non si sarebbe spostato di molto. A Riace, provvederanno a proseguire l'attività di assistenza ai circa 150 migranti che si trovano ancora in paese, la compagna etiope di Lucano, Tesfahun Lemlem, cui é stato imposto l'obbligo di firma, i numerosi volontari che da anni collaborano con Lucano e l'Amministrazione comunale, tutti intenzionati a portare ancora avanti con l'autofinanziamento ed i contributi quel "modello Riace" di cui il Governo ha decretato la soppressione con l'uscita dallo Sprar.
"Se un giudice dice che non può mettere piede nel proprio paese, evidentemente Lucano non è un eroe dei tempi moderni. O è stato distratto o non so che altro", commenta il ministro dell'Interno Matteo Salvini.
Il Tribunale della libertà di Reggio Calabria non ha ancora fissato l'udienza per la discussione del ricorso presentato dalla Procura della Repubblica di Locri contro l'ordinanza del Gip che ha accolto solo parzialmente le accuse contestate al sindaco di Riace Domenico Lucano. A dirlo è uno dei legali di Lucano, l'avv. Andrea Daqua. Il legale, nel primo pomeriggio, è arrivato a Riace, dove si è fermato per pochi minuti in attesa di una donna e di una bambina extracomunitarie, con le quali si é poi allontanato in auto senza fare commenti sulla vicenda di Lucano. Il ricorso della Procura, in particolare, mira a far contestare a Lucano anche i reati di associazione per delinquere, concussione, truffa aggravata, abuso e malversazione, che non sono stati accolti dal Gip nella sua ordinanza di arresti domiciliari per il sindaco.