I lavori nel cimitero del quartiere
Modena di Reggio Calabria erano gestiti in condizioni di
monopolio dalla cosca Rosimini. E' emerso dall'inchiesta della
Dda reggina, condotta dalla squadra mobile, che ha portato a 10
arresti, tra i quali il dirigente responsabile pro tempore dei
servizi cimiteriali del Comune Carmelo Manglaviti ritenuto
responsabile di aver favorito i Rosmini nell'imposizione del
monopolio assurgendo a uomo chiave nello scacchiere del
sodalizio. L'uomo, ai domiciliari, è accusato di aver permesso
al referente imprenditoriale della cosca Francesco Giordano e a
Salvatore Claudio Crisalli detto Peppe e Massimo Costante, di
operare indisturbati - senza essere titolari di ditta - nella
realizzazione di ogni lavoro, consegnando sostanzialmente ai
Rosmini l'intero plesso, mettendo a loro disposizione i suoi
sottoposti e la sede degli uffici comunali nel cimitero che di
fatto era diventata la base amministrativa dei Rosmini dove
ricevevano clienti, stipulavano accordi, formalizzavano vendite.
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