Il sostituto procuratore
di Reggio Calabria Nicola De Caria ha disposto per lunedì
l'autopsia sul corpo di Concetta Liuzzo, la donna uccisa ieri
sera dal marito Carmelo Minniti nel reggino, in contrada
Zuccalà, a Montebello Jonico. Minniti dopo avere colpito la
moglie con un'ascia ha chiamato i carabinieri.
Assistito dall'avvocato Michele Miccoli, l'uomo di 69 è stato
interrogato per tutta la notte nella caserma dei carabinieri
prima di essere accompagnato nel carcere di San Pietro a Reggio
Calabria. Infermiere da poco in pensione, Minniti si è detto
pentito di aver ammazzato la mogle. E' più volte scoppiato in
lacrime davanti al magistrato a cui ha spiegato che da circa
cinque anni si autocurava una depressione con psicofarmaci che
nessun medico gli aveva prescritto. Ha confermato, inoltre, le
liti con la moglie dovute alla sua gelosia e al sospetto,
infondato, che la donna lo tradisse. Stando alla sua versione si
trattava di una vera e propria paranoia che in passato lo aveva
portato addirittura a installare nella sua abitazione delle
telecamere nel tentativo di sorprendere l'amante inesistente di
Concetta Liuzzo.
Stando alla ricostruzione dei carabinieri, coordinati dal
procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e dal pm De Caria, al
termine dell'ennesima lite, dopo una serata apparentemente
tranquilla, la donna è stata colpita con l'ascia due volte in
testa e una sul collo. Subito dopo l'uomo ha telefonato alla
stazione dei carabinieri, per costituirsi, e al figlio che vive
a un chilometro di distanza dalla casa dei genitori. Anche lui è
stato sentito dagli investigatori nel tentativo di ricostruire
il contesto in cui è maturata la tragedia. E' stata avvertita la
figlia della coppia che si trovava a Londra e sta rientrando.
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