Durante i primi sei mesi dello
scorso anno, incluso il periodo del primo lockdown (marzo e
aprile 2020) i calabresi hanno conferito in modo differenziato
al Consorzio Nazionale Imballaggi oltre 55.200 tonnellate di
rifiuti di imballaggio. Una crescita di più di tre punti
percentuali (+3,5%) rispetto alle 53.438 conferite nel primo
semestre del 2019. Sono i dati, relativi ai mesi in cui è
esplosa l'emergenza sanitaria, resi noti dal Conai in occasione
della Giornata Mondiale del Riciclo.
Tra gennaio e giugno 2020, i calabresi hanno conferito al
sistema consortile una media di quasi 32 chili di rifiuti di
imballaggio a testa.
Nel dettaglio, circa 1,8 chili di acciaio, 0,2 di alluminio, 8,6
di carta, 0,1 di legno, quasi 10 di plastica, e oltre 11 di
vetro. "Anche durante i mesi dell'esplosione dell'emergenza -
afferma Fabio Costarella, responsabile progetti territoriali
speciali Conai - i ritiri dei rifiuti di imballaggio da
raccolta urbana non si sono mai interrotti. Anzi, hanno
continuato a crescere: segno che la raccolta differenziata è
ormai un'abitudine consolidata. Si tratta di un fenomeno
chiaramente legato anche all'aumento degli acquisti di prodotti
imballati nei comparti dell'alimentare, della detergenza e della
farmaceutica. Non solo in Calabria, che sta iniziando a mettere
a segno risultati incoraggianti recuperando il suo ritardo nella
gestione del fine vita degli imballaggi, ma anche in tutto il
Paese".
I dati consolidati sui risultati green della Calabria per
l'intero 2020 arriveranno la prossima estate. Intanto, a livello
nazionale, il Consorzio Nazionale Imballaggi stima un aumento
generale del tasso di riciclo degli imballaggi: 71% rispetto al
70% del 2019.
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