La Calabria resta in zona
arancione e non diventa rossa per volontà della Regione. Nei
giorni scorsi, dopo la convocazione degli Stati generali
calabresi, da parte del presidente ff della Regione Nino Spirlì
per fare il punto sulla pandemia, si era sparsa la convinzione
che fosse il preludio per una stretta delle misure anti
diffusione. E' stato lo stesso Spirlì, invece, ad annunciare che
non sarà chiesta né proclamata la zona rossa. "Pensiamo - ha
detto - di scongiurare la zona rossa e di organizzare misure
tali soltanto dove sia necessaria, ovvero nei Comuni e nelle
Province che abbiano maggiori sofferenze, per non far patire a
tutti i calabresi una decisione così forte". Spirlì tuttavia ha
evidenziato che "c'è un aumento dei contagi del 33% fra i
giovani da 0 a 18 anni e sommati con i familiari fanno circa il
70%".
Dal canto suo, il commissario ad acta per la sanità Guido
Longo, presente all'iniziativa, ha evidenziato che "non abbiamo
intasamento di terapie intensive, che sono occupate in minima
parte. Anche i
posti di terapia intensiva non covid sono occupati in minima
parte. Le
156 terapie intensive sono occupate in minima parte, né
preoccupa particolarmente l'area medica".
Parole che trovano conforto nei dati. Oggi, secondo il
bollettino quotidiano, i nuovi positivi calano dai 412 di ieri
ai 156 di oggi, ma con un ridotto numero di tamponi fatti,
passati da 2.946 a 1.795. Sei le vittime con il totale che sale
a 775. I ricoveri, invece, crescono di 4 unità in area medica
(315) e di uno in terapia intensiva (33), ma rimanendo sotto la
soglia di saturazione, fissata, rispettivamente, al 40 e 30%.
Secondo i dati Agenas riferiti ad oggi, infatti, i posti
occupati in area non critica solo il 33% (0%) e quelli in
terapia intensiva il 22% (+1%).
Per quanto riguarda la campagna vaccinale, Longo ha rilevato
che "dopo il blocco e, compatibilmente con gli arrivi dei
vaccini, stiamo continuando a procedere". Alle 19.31 di oggi, le
dosi somministrate sono state 204.240 sulle 285.460 disponibili,
pari al 71,5%.
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