La Calabria torna in zona gialla e
così, dopo mesi, tornano ad essere imbanditi tavoli e tavolini
di bar e ristoranti che dispongono di uno spazio all'aperto.
Molti i calabresi che hanno approfittato della possibilità per
tornare a fare colazione comodamente seduti al tavolino o per
andare a pranzo. Tuttavia questa riapertura presenta luci ed
ombre. Alla gioia dei titolari di locali che dispongono di uno
spazio all'aperto - e dei loro avventori - si contrappone la
rabbia di quei commercianti che uno sfogo all'aria aperta non ce
l'hanno e che non possono servire neanche un caffè al bar,
costretti ad andare avanti con l'asporto e le consegne a
domicilio. Dal Pollino allo Stretto, i commenti di questi ultimi
sono praticamente identici. "È paradossale - dice Franco,
titolare di un bar nel centro di Cosenza - che io, che non ho
possibilità di mettere un tavolo all'esterno, non posso ricevere
i clienti al bancone, ma al banco dei salumi nei supermercati le
persone possono andare e non c'è alcun controllo".
Dello stesso avviso un ristoratore che ha solo tavoli
all'interno. "Queste regole - dice - sono assurde e creano
disuguaglianza all'interno della categoria. Vorrei aggiungere
che chi come me ha un locale frequentato principalmente per cena
è penalizzato due volte, con il coprifuoco alle 22 devo far
cenare alle 18? Cosa che sappiamo essere impossibile e in
Calabria ancor di più se consideriamo le alte temperature che si
raggiungeranno a breve".
I locali della cosiddetta movida, invece, hanno optato in
maggioranza per l'apertura dalle 17 sperando nella voglia dei
ragazzi di voler stare all'aperto e anticipare l'orario
dell'aperitivo.
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