La Sesta Sezione Penale della
Suprema Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso presentato
dall'avv. Francesco Sorace, ha annullato l'obbligo di soggiorno
applicato a Rocco Nicoletta nel dicembre 2019 dal Tribunale di
Reggio Calabria, Sezione Misure di Prevenzione e confermato il
24 novembre 2020 dalla Corte di Appello di Reggio Calabria. Lo
rende noto lo stesso avvocato Sorace.
"Nicoletta, incensurato, mai condannato ed in nessuna occasione
attinto da misure carcerarie - sottolinea il legale - veniva
sottoposto alla sorveglianza speciale aggravata dall'obbligo di
soggiorno nel Comune di residenza su richiesta della Procura di
Palmi, poiché deferito per i reati di rissa, percosse, minacce,
lesioni personali, resistenza a pubblico ufficiale,
danneggiamento di cose sottoposte a sequestro, oltraggio a
pubblico ufficiale, furto d'acqua e minacce telefoniche. La
sorveglianza speciale aggravata veniva comminata sul presupposto
che Nicoletta fosse socialmente pericoloso, in virtù delle mere
denunce per banalissimi reati, ancora oggi non accertati, con
informative di reato provenienti esclusivamente da alcuni
appartenenti alle Forze dell'Ordine con i quali, in più
occasioni, il Nicoletta ha avuto dei diverbi".
"Il Tribunale reggino, prima, e la Corte d'Appello di Reggio,
successivamente, non hanno preso nella benché minima
considerazione - prosegue il legale - tutti gli elementi
ostativi all'applicazione della misura di prevenzione aggravata
posti alla loro attenzione dalla difesa, bastando la semplice
denuncia in loro possesso senza alcun approfondimento sui reali
fatti accaduti. La Suprema Corte di Cassazione, il 12 maggio
scorso, ha annullato la sorveglianza speciale così come
applicata con l'aggravante dell'obbligo di soggiorno nel Comune
di residenza, rinviando alla Corte di Appello di Reggio Calabria
per una nuova decisione".
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