"Ho raccolto con piacere
il vostro caloroso invito ad essere qui oggi perché penso che
sia giusto che lo Stato, il Ministero, il Governo, sia presente
proprio laddove la giustizia attraversa le sfide più
impegnative. E' la prima volta a Reggio Calabria ma per due anni
di seguito il Ministro ha scelto la Calabria per la cerimonia di
inaugurazione dell'anno giudiziario". A dirlo la ministra della
Giustizia Marta Cartabia. "Lo scorso anno il Ministro era
presente a Catanzaro, oggi a Reggio, per rinnovare da qui una
particolare vicinanza a questa terra che è splendida ma che
sappiamo essere attanagliata da un giogo che la grava ma anche
di un percorso virtuoso di riscatto nei confronti della
'ndrangheta e del suo insidioso contagio criminale. La battaglia
continua ma non è stata conclusa". La ministra, dopo avere
ricordato come il miglioramento dei servizi della giustizia
"contribuirà a favorire l'inizio di una nuova stagione di
fiducia dei cittadini nelle istituzioni" e quindi il modo più
autentico per onorare la memoria di tutti i servitori dello
Stato uccisi dalle mafie come Falcone, Borsellino e il giudice
Antonino Scopelliti, ha raccontato di avere cenato ieri sera con
i giovani di un'associazione in bene confiscato. I ragazzi, ha
detto, "sono il primo baluardo contro l'illegalità e la
malavita, perché hanno scoperto un'alternativa ben più
affascinante e convincente dei modelli oppressivi imposti dalla
'ndrangheta".
Nella sua relazione, dopo avere evidenziato l'importanza
della ministra Cartabia, il presidente della Corte d'appello
Luciano Gerardis ha lamentato la carenza di magistrati parlando
di "drammatica prospettiva futura sin dai prossimi mesi". Nel
corso della cerimonia a Catanzaro, il presidente della Corte
d'appello Domenico Introcaso ha sottolineato che "il formalismo
è un metodo di semplificazione che mal si attaglia a realtà
criminali e giudiziarie come la nostra, chiamata ad accertare
fenomeni complessi estesi, con tutti i reati collegati, sul
piano nazionale ed internazionale" ed ha ricordato che, per
produttività, i magistrati italiani "sono tra i più produttivi
dei 46 Paesi esaminati e quelli del Distretto di Catanzaro sono,
a loro volta, tra i primi d'Italia".
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