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Giornalisti contro 'querele temerarie',sono bavaglio stampa

Giornalisti contro 'querele temerarie',sono bavaglio stampa

Presa di posizione di Ordine, sindacato e testate della Calabria

CATANZARO, 25 febbraio 2022, 10:33

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ferma presa di posizione di Ordine e sindacato della Calabria dei giornalisti e di un gruppo di testate regionali contro le "querele temerarie", interpretate come "un attacco e un tentativo di mettere il bavaglio alla libera stampa".
    "È inutile girarci attorno - si afferma in un documento -. In Calabria c'è una strana idea della stampa libera: viene applaudita quando tocca 'nemici', secondo una classificazione tanto personale quanto sfuggente. Quando, invece, racconta interessi personali o di cordata, diventa un nemico da combattere o, meglio ancora, da abbattere. Gli strumenti a disposizione non mancano: diffide che preludono ad atti di mediazione che aprono le porte a richieste di risarcimento che sfociano in querele, spesso temerarie. Gli esempi sono decine.
    Non si mette in dubbio il diritto di rivolgersi ad un giudice qualora ci si ritenga diffamati. Il punto è che il campionario che ogni redazione può esibire mostra richieste tanto bizzarre da fare sorgere il dubbio che la vera questione sia un'altra, e cioè cercare di mettere il bavaglio alla stampa. Ci si muove nel terreno che segna la distanza tra la lesione della propria onorabilità e il tentativo di intimidire cronisti, editorialisti e testate. La sensazione, però, è che spesso si tenda a raggiungere il secondo obiettivo. Non ci stracceremo le vesti per questo e continueremo tutti a fare il nostro lavoro. A raccontare fatti, riportare opinioni, evidenziare le incongruenze di una regione in cui il 'grigio' si allarga sempre più. E ci difenderemo dalle richieste di risarcimento e dalle querele temerarie. Ciò che però non possiamo più fare è restare in silenzio davanti a metodi e numeri che fanno pensare ad un attacco vero e proprio alle prerogative della libera stampa. È tempo di rispondere a questa aggressione".
    Il documento é stato sottoscritto da Giuseppe Soluri e Andrea Musmeci, presidenti, rispettivamente, dell'Ordine e del Sindacato dei giornalisti della Calabria; Michele Albanese, presidente dell'Unci Calabria; Arcangelo Badolati, giornalista e scrittore, e dalle testate Corriere della Calabria, Quotidiano del Sud, Zoom 24, La Nuova Calabria, I Calabresi, Catanzaroinforma, Calabria7 e il Crotonese.
   

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