Sarà in libreria dal 14 aprile "Giacomo Mancini, un avvocato del sud", il volume che il giornalista Paride Leporace, vicedirettore de "Il Quotidiano del Sud", ha dedicato al leader socialista del quale oggi, 8 aprile, ricorre il ventesimo anniversario della scomparsa. Il volume ripercorre i passaggi più significativi della carriera politica e della vita di Mancini: la scelta del vaccino Sabin, grazie al quale fu possibile debellare la poliomelite; la lotta contro l'abusivismo edilizio; la frana di Agrigento e la "legge ponte"; la realizzazione dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria; l'impegno, poco conosciuto, a favore dei soggetti con disabilità per consentirne l'accesso nei luoghi pubblici; il garantismo, di cui fu alfiere, come leva e rafforzamento della democrazia; la vicenda giudiziaria, con la pesante accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, dalla quale fu completamente scagionato. E l'esperienza di sindaco a Cosenza, che concluse la sua lunga esperienza politica.
"Non ho inteso scrivere - dice Paride Leporace - una nuova biografia di Giacomo Mancini. Incoraggiato da molti amici e, soprattutto, dall'editore Walter Pellegrini, ho voluto soltanto restituire alla conoscenza collettiva una serie di passaggi cruciali della vicenda politica manciniana, certamente tra le più significative e originali della storia repubblicana".
Il volume di Leporace offre l'opportunità, soprattutto ai più giovani, di conoscere quella che é stata una figura di rilievo della politica italiana, lungimirante nelle idee e concreto nelle azioni. Mancini é stato anche meridionalista autorevole, nonché fustigatore di scelte, prassi e comportamenti della classe dirigente dell'epoca, nazionale e locale, che hanno nuociuto pesantemente sulle prospettive di sviluppo e sulla soluzione dei problemi della Calabria e del Paese. Ministro della Sanità, dei Lavori pubblici e del Mezzogiorno, Giacomo Mancini, negli anni '60 del secolo scorso, "é stato un socialista - scrive Leporace - che ha cambiato lo stato di molte cose".
"Mancini - afferma ancora il vice direttore de "Il Quotidiano del Sud" - é stato il genuino interprete di un pragmatismo, cui oggi si guarda con nostalgia, capace di saper cogliere ogni opportunità utile al cambiamento di uno status quo economico, sociale e culturale che riteneva ingiusto e mortificante". "Senza smettere mai - dice inoltre Leporace - di proiettare lo sguardo verso dimensioni e orizzonti estranei al provincialismo cui la politica ha spesso indugiato, così come in rapporto alla sonnolenta coscienza civile che ha negativamente inciso, e tuttora pesa, sul destino del Mezzogiorno e della Calabria".
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