/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Carceri:arcivescovo Catanzaro visita casa circondariale

Carceri:arcivescovo Catanzaro visita casa circondariale

Detenuti hanno dialogato con mons. Maniago e con i cappellani

CATANZARO, 10 giugno 2022, 15:12

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Un messaggio non solo di preghiera, ma anche di quella 'speranza laica' che è forse il più universale dei significati del Vangelo". E' quello che arriva nella Casa Circondariale di Catanzaro - è detto in un comunicato - con la visita ai detenuti dell'arcivescovo di Catanzaro Squillace Claudio Maniago, accompagnato dall'ispettore generale dei cappellani don Raffaele Grimaldi e dal cappellano don Giorgio Pilò, alla presenza del direttore Angela Paravati e del comandante Simona Poli.
    "Nella sala teatro del carcere - è detto nel comunicato - circa settanta detenuti hanno partecipato ad un dialogo fatto di domande spontanee e di riflessioni sentite, in un clima informale e semplice, come il messaggio della Chiesa di oggi vuole essere. Un clima che si intuisce già dall'abbigliamento del vescovo, che non si distingue da quello degli altri sacerdoti e si presenta semplicemente come uomo, in visita ai 'fratelli detenuti'".
    "Una presenza sentita - afferma la direttrice della struttura Angela Paravati - in quanto le visite del vescovo nell'istituto penitenziario sono già state diverse in pochissimo tempo, e ciò testimonia una vicinanza dell'istituzione ecclesiastica ad un mondo in cui la sofferenza umana è tangibile".
    "I detenuti hanno chiesto al presule - riporta ancora il comunicato - di portare conforto ai loro familiari, che soffrono per condanne che non hanno personalmente subito e di sensibilizzare la comunità esterna sui risultati a cui possono portare i percorsi rieducativi che si svolgono all'interno del carcere. Dieci, venti, venticinque anni di carcere possono cambiare un uomo. E questa consapevolezza deve diffondersi all'esterno affinché sia possibile un nuovo inizio. Un ulteriore desiderio, espresso dai detenuti, è il ritorno alla sistematicità delle celebrazioni eucaristiche, a lungo sospese durante la pandemia, ed ora riprese con cautele e partecipazioni ristrette all'interno del carcere. L'ispettore dei cappellani ha invitato i ristretti a non cercare solo la speranza fuori, ma a farla nascere dentro di loro ricordando sempre che 'il tempo del carcere è il tempo di Dio'".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza