Arginare la diffusione della
pesta suina. È l'obiettivo a base del Piano d'intervento
approvato con decreto del commissario ad acta per l'attuazione
del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della
Regione Calabria, Roberto Occhiuto.
"Il provvedimento, concertato con l'assessorato regionale
all'Agricoltura guidato da Gianluca Gallo - è detto in una nota
dell'ufficio stampa della Giunta regionale - si è reso
necessaria poiché anche in Calabria, come nel resto d'Italia,
negli ultimi anni si è assistito ad un notevole aumento della
popolazione di cinghiale (Sus scrofa), che ha provocato degli
squilibri notevoli nell'ecosistema agro-silvo-pastorale del
territorio e che da qualche tempo desta grande preoccupazione
per l'impatto negativo, anche dal punto di vista sanitario, in
riferimento alla possibile diffusione della peste suina
africana. Per tale motivo, tenuto conto del riconosciuto ruolo
epidemiologico dei cinghiali nella propagazione della malattia,
la Regione ha programmato una serie di misure tese a consentire
la gestione e il controllo dei cinghiali".
"Il Piano in questione, di durata quinquennale - è detto ancora
nella nota - si applica su tutto il territorio regionale
(compresi i Parchi nazionali e regionali, Riserve regionali,
foreste regionali, territori a caccia programmata, oasi di
protezione, istituti faunistici quali AA.TT.VV. nonché
AA.FF.VV., aree urbane e periurbane) ed integra i Piani di
controllo e prelievo selettivo redatti da vari enti della
Regione Calabria (Parchi nazionali e regionali) e Dipartimento
Agricoltura, Risorse agroalimentari e Forestazione. Nello
specifico, il dca adottato prevede l'abbattimento dell'80% dei
capi indicati nel Piano, in numero di 82.000 unità, ai fini di
un progressivo depopolamento degli ungulati. Inoltre, si demanda
ai selettori ed ai cacciatori il monitoraggio delle attività,
con invito agli stessi a voler segnalare ai competenti servizi
veterinari il rinvenimento di ogni cinghiale morto (anche a
seguito di incidente stradale) o carcassa parzialmente predata,
ovvero di cinghiale abbattuto che mostrava ante mortem
comportamenti anomali di qualsiasi tipo".
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