È stata restituita alla
Diocesi di Reggio Calabria-Bova, e da stamani è esposta in una
sala del Museo diocesano "Monsignor Aurelio Sorrentino", la
campana in bronzo che era installata sul campanile della chiesa
di Sant'Antonio da Padova e che fu trafugata dopo il terremoto
del 1908.
La campana era stata trovata di recente dai carabinieri di Vibo
Valentia in un casolare in un centro della provincia ed affidata
ai militari del Nucleo tutela patrimonio culturale di Cosenza,
il cui comandante, il tenente Giacomo Geloso, l'ha consegnata
stamattina all'Arcivescovo metropolita di Reggio Calabria,
monsignor Fortunato Morrone, e alla direttrice del Museo
diocesano, Lucia Lojacono.
La persona che custodiva illecitamente la campana è stata
denunciata in stato di libertà per ricettazione.
Alla consegna della campana erano presenti un gruppo di
cittadini di Villa San Giuseppe, la frazione di Reggio Calabria
dove un tempo sorgeva la chiesa di Sant'Antonio da Padova, e gli
alunni della locale scuola elementare. Ed è a loro che monsignor
Morrone si è rivolto nel suo intervento sottolineando il valore
della campana, "simbolo - ha detto il presule - della 'chiamata'
alla fede ed alla partecipazione alla Santa Messa della
domenica".
"Il reperto arricchisce già la considerevole dotazione del Museo
Diocesano - ha detto la direttrice Lojacono - e dimostra quanto
i nostri musei siano presìdi di arte e di legalità. E non solo a
parole, ma con i fatti. La cerimonia di oggi dimostra la stretta
collaborazione che abbiamo instaurato con i carabinieri per il
recupero del patrimonio culturale disperso".
La campana è stata posizionata nella sala del Museo che ospita
un'altra opera recuperata dai carabinieri del Nucleo tutela
patrimonio culturale, un ritratto di San Prospero raffigurato
mentre a Reggio Calabria è inginocchiato su un cumulo di macerie
formatosi dopo il terremoto del 1908.
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